Ddl disabilità passa al Senato

Dopo il voto unanime alla Camera, via libera al disegno di legge con 206 voti a favore e nessuno contrario

Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge delega sulla disabilità con 206 sì e nessun voto contrario, dopo che ddl era stato approvato all’unanimità anche dall’aula di Montecitorio lo scorso 9 dicembre.

Cosa contiene

Nella delega sulla disabilità che parte dall’istituzione di un Garante nazionale per poi prevedere l’integrazione della legge 104 del 1992. Nella delega si fa anche riferimento a disposizioni che “prevedano una valutazione di base” delle disabilità per poi approfondire con una successiva valutazione fondata sull’approccio “bio-psico-sociale”. Obiettivo: definire un progetto di vita “individuale, personalizzato e partecipato”. La legge quadro per le disabilità rientra tra le riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Stefani (Disabilità): “Passo verso società inclusiva”

“Il via libera unanime del Senato alla Legga Delega sulle disabilità, che fa seguito all’unanimità già espressa dalla Camera, rappresenta oggi un segnale di straordinaria unità e compattezza su questi temi. Come da sempre si auspica, argomenti di questo tipo non devono dividere ma unire perché una società più inclusiva è una società migliore per tutti”. Lo sottolinea in una nota il ministro delle Disabilità Erika Stefani dopo l’approvazione della legge Delega. “La disabilità non è né di destra né di sinistra ma è una questione di civiltà, di diritti, di responsabilità”, aggiunge. “Ringrazio tutti i parlamentari – e, nello specifico, oggi, i senatori – perché hanno dato un segnale di grande attenzione, che sicuramente sarà messo in campo anche in futuro. Ringrazio anche il Presidente Draghi che proprio questo aveva auspicato alla recente Conferenza nazionale sulla disabilità. La Legge delega sarà la cornice normativa in cui inquadrare un nuovo approccio che abbia al centro la persona con disabilità e tutti gli aspetti della sua vita, le relazioni, i desideri, le ambizioni, la quotidianità. Si realizza così – afferma ancora il ministro Stefani – l’obiettivo del progetto di vita personalizzato e partecipato, essenza della convenzione Onu. L’Italia fa un passo importante verso una società veramente inclusiva grazie ad un’innovazione strutturale che è un segnale di attenzione importante anche guardando al futuro: è un risultato di tutti, un risultato del Paese”.