Covid, contagi in aumento: il monitoraggio Gimbe

Nino Cartabellotta, Presidente Gimbe

Nell’ultima settimana i contagi da Covid sono aumentati del 34% e tornano a salire anche i ricoveri ordinari, segnando un +4,5%. In calo le terapie intensive (-14,7%) e i decessi (-8,1%). Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 21-27 settembre. L’incremento riguarda tutte le Regioni, dal +5,9% della Sicilia al +50,9% del Veneto.

Gimbe a nuovo governo: “Raccomandazioni chiare su pandemia”

“Dopo il modesto incremento registrato la scorsa settimana – afferma Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – assistiamo a un balzo di nuovi casi settimanali che da poco meno di 108mila sfiorano quota 161mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 23mila al giorno”.

“Servono raccomandazioni chiare per contrastare la pandemia”, suggerisce la Fondazione Gimbe che, nel proprio monitoraggio, sottolinea come “gli adeguamenti strutturali richiedono cospicui investimenti e tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”. “È urgente – conclude Gimbe – proteggere anziani e fragili con la quarta dose e usare responsabilmente le mascherine al chiuso nei luoghi affollati e/o poco aerati”.

La “ripresa della circolazione virale – spiega Cartabellotta – è ben documentata sia dall’incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all’elevata percentuale di reinfezioni, l’imminente decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale”.

In questa fase di “transizione istituzionale, la Fondazione Gimbe – rileva – da un lato condivide i princìpi per contrastare la pandemia di COVID-19 espressi dalla coalizione di centro-destra uscita vincitrice dalle urne ‘attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali’. Dall’altro, con l’aumento della circolazione virale, Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo Esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa”.

Innanzitutto, conclude Cartabellotta, “effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili, visto che l’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a declinare dopo 120 giorni; in secondo luogo, completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; infine, utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. Gli adeguamenti strutturali, oltre a cospicui investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”.

Covid, Oms: “Frena discesa casi in Europa,-1% ultimi 7 giorni”

Intanto i casi di Covid nel mondo continuano a scendere: secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella settimana tra il 19 e il 25 settembre sono stati 3 milioni, l’11% in meno rispetto alla settimana precedente. Il calo è confermato in tutte le regioni dell’Oms.

In Europa, però, si intravede un possibile cambio di rotta: la riduzione dei contagi è solo dell’1% rispetto alla settimana scorsa. I decessi, globalmente, sono stati 8.900, con un calo del 18%. Nel dettaglio, nell’ultima settimana nel mondo sono stati registrati 3.005.341 di casi: 1,2 milioni in Europa (l’1% in meno rispetto ai 7 giorni precedenti), 1,1 milioni (-19%) nell’area del Pacifico Occidentale, che comprende l’Estremo Oriente e l’Oceania; 485mila (-15%) nelle Americhe; 59mila (-11%) nel Sud-Est asiatico; 21mila (-8%) nella regione del Mediterraneo orientale; quasi 6mila (-33%) in Africa.

Il Europa, il più alto numero di casi è stato registrato in Russia (353mila), seguita dalla Germania dove, con 249mila casi, è stato registrato un aumento del 9% rispetto alla settimana precedente e dalla Francia, dove si sono verificati 191mila nuovi casi: un numero sovrapponibile a quello della settimana precedente. Preoccupa l’Ucraina, dove nell’ultima settimana si è assistito a un aumento del 54% di contagi (36.683), un dato che potrebbe preludere all’innesco di una nuova ondata.

Nessuna particolare novità per quel che concerne le varianti: BA.5 e le sotto-varianti da essa derivate continuano a essere nettamente dominanti, con l’81,2% dei casi globali; seguono BA.4 con l’8,2% dei casi e BA.2 e le sue sotto-varianti (tra cui ‘Centaurus’) con il 2,9%.