Coronavirus: 34mila morti e 723mila casi nel mondo

Oltre mille morti nello Stato di New York. In Illinois (Usa) morto un bimbo di meno di un anno per covid-19. La Cina ha registrato 31 nuovi contagi: 30 importati e uno interno nella provincia di Gansu

Coronavirus nel mondo

I decessi provocati dal coronavirus nel mondo hanno superato quota 34mila su un totale di oltre 723mila casi: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Le persone finora guarite sono 151.991. I casi di contagio sono 723.328 ed i decessi 34.005, indica l’università americana. L’Europa registra il maggior numero di vittime: oltre 22mila con 358mila contagi mentre il lockdown totale sembra funzionare a rilento.

Usa

In Usa la pandemia sta dilagando: i contagi hanno superato quota 124mila (secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University) e ci sono già state 2.000 vittime. Il Presidente Donald Trump accantona l’idea di riaprire gli Stati Uniti per Pasqua e prolunga le restrizioni per il contenimento del coronavirus fino al 30 aprile, un mese in più del previsto. Secondo le stime degli esperti americani, il picco dei decessi negli Usa si avrà “tra due settimane”. “Se potessimo limitarlo diciamo a 100.000 morti, che comunque è un numero orribile – spiega il tycoon – si potrebbe dire che si è fatto un buon lavoro”. Sull’impegno con Roma, spiega che anche gli Usa stanno lavorando con l’Italia. Ieri, domenica 29 marzo, Trump ha ritwittato Vatican news con l’articolo sulla benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco. Secondo Anthony Fauci, il maggiore esperto americano di malattie infettive, negli Stati Uniti ci potrebbero essere “milioni di casi” di coronavirus e “fra i 100.000 e i 200.000 morti”. “E’ difficile fare previsioni – ha detto alla Cnn  Fauci – perché è un target in movimento”, spiega, ma “da quello che vediamo ora direi che i numeri potrebbero essere questi”. Intanto ieri è stato annunciato che un bimbo di meno di un anno è morto in Illinois a causa del coronavirus. Lo riferisce il governatore dell’Illinois, J. B. Pritzker. “Non si è mai registrata una morte di un bimbo per il virus. E un’indagine è stata avviata sul caso” mette in evidenza il responsabile della sanità dell’Illinois, Ngozi Ezike. I decessi provocati dal coronavirus nello Stato di New York hanno superato ieri, in meno di un mese, quota 1.000: lo riporta il New York Times sottolineando che gran parte dei decessi sono stati registrati negli ultimi giorni. Il bilancio aggiornato in questo Stato verrà reso noto oggi, ma secondo alcuni calcoli dovrebbe essere di almeno 1.026. Ieri sera il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, aveva annunciato che le persone contagiate sono 59.513, di cui 8.503 in ospedale e 2.037 in terapia intensiva.

Il presidente Usa, Donald Trump, mentre visita un laboratorio – Foto © Fox News

Spagna

E’ ancora la Spagna, dopo l’Italia, a registrare la situazione più grave con un nuovo record di morti, 838in 24 ore, con oltre 6.500 vittime totali con oltre 78 mila casi. In Inghilterra i contagi superano i 20 mila con 1200 morti. In Francia oltre 40 mila contagi e più di 2600 decessi.

Cina

La Cina ha registrato 31 nuovi casi di contagi, 30 importati e uno interno nella provincia di Gansu. Salgono così a 723 i contagi di ritorno. La Commissione sanitaria nazionale riferisce che le infezioni sono nel complesso 81.470, di cui 2.396 in cura e 75.770 guariti. Intanto, la Banca centrale cinese ha deciso di tagliare a sorpresa di 20 punti base, al 2,20%, il tasso sui reverse repo a 7 giorni per allentare le pressioni sull’economia con le tensioni legate alla pandemia del coronavirus. Il “riacquisto inverso” (reverse repo) comporta l’acquisto di asset con l’accordo sulla rivendita a un prezzo più alto in un futuro predeterminato. L’istituto ha pure iniettato 50 miliardi di yuan sui mercati (7 miliardi di dollari) coi reverse repo a 7 giorni, rompendo un digiuno di 29 giorni di trading di fila.

Corea del Sud

La Corea del Sud ha avuto domenica 78 contagi da coronavirus, meno dei 105 di sabato, quando sono stati motivo di preoccupazione i focolai a Seul (16 casi legati a una chiesa), le aree limitrofe e le infezioni importate per le quali è stata disposta la quarantena di 14 giorni a tutti gli arrivi nel Paese. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha reso noto che i decessi sono saliti a 158 (+6). Le infezioni sono salite a 9.661, di cui 4.275 casi sotto cure mediche e 5.228 dimessi dagli ospedali, con un tasso di guarigione al 54%.