Covid-19 in Veneto, Zaia: “Chiusi parchi e supermercati nei festivi”

Il presidente della Regione Veneto sottolinea il suo dispiacere nel firmare nuove restrizioni, ma la preoccupazione per i contagi è alta

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A causa del diffondersi dell’emergenza sanitaria causata dal virus Covid-19, in Veneto è stato dato un ulteriore giro di vite alle misure predisposte dal governo con l’intenzione di bloccare la diffusione dei contagi da coronavirus. Infatti, il presidente della Regione, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza con cui sono stati chiusi parchi e giardini pubblici all’aperto. La norma sarà valida fino al prossimo 3 aprile. Inoltre, l’uso della bicicletta o lo spostamento a piedi nei centri urbani è soggetto alle limitazioni per le motivazioni ammesse dal Dpcm e con l’autocertificazione. Chi deve uscire a fare la spesa o portare fuori il cane, è obbligato a non superare i 200 metri di distanza dalla propria abitazione. I negozi di generi alimentari saranno chiusi nei giorni festivi.

Le dichiarazioni di Zaia

Il presidente della regione Veneto, illustrando l’ordinanza ha voluto ribadire che “spiace firmare queste restrizioni, ma i dati ci fanno preoccupare. Non è un atto di privazione della libertà – ha sottolineato – chiedo la collaborazione dei veneti. Mai vorrei firmare una cosa del genere ma non abbiamo alternative, la salute dei veneti va tutelata così, e forse è ancora poco”. Su questa chiusura, Zaia, si è auspicato una collaborazione a livello nazionale: “Ho visto che il collega Fedriga lo ha adottato, Fontana lo vuole fare, Bonaccini lo ha fatto. Il Governo valuti di portarle a livello nazionale. Fermo restando che dopo la sentenza del Tar della Campania ci siamo mossi subito”.

Asiago e Vo’

Nel frattempo, nella giornata di oggi è stato registrato un nuovo caso di contagio a Vo’. “Che ci sia un nuovo caso a Vo’ può rientrare nella fisiologia, ma Vo’ resta la realtà più pulita del Veneto”, ha detto Zaia, sottolineando che “il virus potrebbe rialzare la testa nel momento in cui cittadini portano il contagio da fuori, come in tutto il Veneto. Non creiamo il mostro”. Per la città di Asiago, invece, Zaia ha disposto misure ancora più rigorose di quelle previste dal Dpcm. Infatti, nella città, non si potrà più uscire di casa sopo le ore 20 per le strade interpoderali. Tra gli altri divieti anche l’accesso a giardini pubblici e alle aree gioco presenti sul territorio comunale; l’ingresso e la permanenza all’interno dei cimiteri sono consentiti solo per indifferibili esigenze legate alle operazioni cimiteriali; uscita con animali solo nelle vicinanze di casa; vietata qualsiasi pratica sportiva e le attività motorie svolte all’aperto in luoghi pubblici.

Verona

Un capitolo a parte per quel che riguarda la città di Verona, definita da Zaia il nuovo “cluster” con un’esplosione di casi. Il presidente della Regione ha chiesto di fare molta attenzione in città, in quanto confinante con Brescia. “Noi abbiamo già dato disposizione di svuotare l’ospedale di Villafranca per farne un Covid-center“.