Coronavirus, scuole e università chiuse fino al 15 marzo

Il premier Conte: "Misura necessaria per contenere il virus"

Porte chiuse in scuole ed università italiane fino al 15 marzo. Dopo una previa smentita da parte del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel primo pomeriggio, e 5 ore di riunione presso la Protezione Civile, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato la “disposizione, in via previdenziale, della chiusura delle scuole“. “La notizia fuoriuscita è stata impropria” ha aggiunto il premier, riferendosi all’anticipazione fatta dalle agenzie di stampa sulla chiusura. La decisione è stata presa in sinergia con la ministra dell’Istruzione e il ministro della Salute, Roberto Speranza. “In questo momento siamo concentrati a disporre misure orientate al contenimento del virus o al rallentamento del contagio” ha detto Conte. La ragione sarebbe, dunque, quella di evitare il  il sovraccarico della terapia intensiva e sub-intensiva nel sistema sanitario internazionale. In altre parole, si vuole evitare di portare il sistema sanitario al collasso.

Obiettivo: non stressare il SSN

Come ha sottolineato il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, finora la Regioni italiane hanno garantito l’assistenza dei casi di infezione da Covid-19. Questo significa che non è ancora partita la macchina del Cros, il sistema di assistenza centrale che si attiverà in caso di emergenza, quando cioè sulla regione non vi saranno posti attivi. Nelle regioni più colpite, il Governo ha attivato collaborazioni con strutture sanitarie e aziende ospedaliere private convenzionate per evitare di sovraccaricare un sistema sanitario nazionale che potrebbe essere messo a dura prova dall’escalation di terapie intensive a livello nazionale.

Situazione contagi in Italia

Nella conferenza stampa presso il Dipartimento della Protezione Civile, Borrelli ha fornito il bollettino giornaliero. A oggi, per il nuovo coronavirus sono decedute 28 persone – di cui 17 in Lombardia, 5 in Emilia-Romagna, 2 nelle Marche, 3 in Veneto e una in Piemonte. Si registrano 276 guariti in totale, di cui 116 solo nella giornata di oggi. Nel complesso, in Italia risultano positivi al Covid-19, 2703 persone: fra queste, 1064 in isolamento domiciliare 295 in terapia intensiva. Le regioni maggiormente affette dal nuovo coronavirus restano la Lombardia, con il 55% del totale, l’Emilia-Romagna (19%) e il Veneto (12%). Il resto dei contagi – come ha sottolineato Borrelli – è distribuito in tutto il Paese. Il capo della Protezione civile ha, inoltre, voluto ricordare le forze messe in campo per contrastare l’epidemia, mentre per ciò che riguarda l’assistenza sanitaria ha dichiarato che al momento nel nostro Paese sono 355 le tende destinate al pre-triage.