Coronavirus: Sanchez blinda la Spagna, la Francia chiude i luoghi pubblici

Il Paese iberico supera i 6 mila casi: è il secondo dopo l'Italia. Restrizioni anche in Francia e Regno Unito. Trump negativo al test

Il premier spagnolo Pedro Sanchez

La Spagna come l’Italia: lo ha deciso il premier, Pedro Sanchez, in un momento in cui la diffusione del Covid-19 nel Paese iberico ha superato i 6 mila casi e raggiunto i 189 morti. Numeri che fanno della Spagna il secondo Stato europeo, dopo l’Italia, per incidenza del coronavirus, con un incremento galoppante di casi giornalieri che sta mettendo in ginocchio il Paese (particolarmente colpita la capitale Madrid). Una situazione che rende quello del Paese uno scenario del tutto speculare a quello italiano, con il premier che invoca “il momento della responsabilità e della disciplina sociale. È necessario proteggere le persone, proteggendo noi stessi”. Fra i contagiati, anche Maria Begona Gomez Fernandez, moglie di Pedro Sanchez, della quale riferisce Madrid che “sta bene e rimane assieme al marito nel Palazzo della Moncloa”.

Misure restrittive

Con il decreto entrato in vigore la Spagna si blinda, imponendo il divieto di ogni spostamento per i prossimi quindici giorni se non per comprovate esigenze (“acquisto di alimenti, prodotti farmaceutici e generi di prima necessità; assistenza ai centri sanitari; recarsi sul posto di lavoro per svolgere le proprie attività lavorative, professionali o commerciali; rientro nel luogo di residenza abituale; assistenza per persone bisognose; spostamento verso entità finanziarie e per cause di forza maggiore)”, esattamente come in Italia: “Le misure che stiamo per adottare sono drastiche e avranno conseguenze – ha spiegato Sanchez -. Siamo preparati per lo stato di allerta. Abbiamo le idee, le politiche chiare e non ci stringeremo la mano per sconfiggere il virus. Le misure che stiamo per adottare avranno, purtroppo, conseguenze“.

Il quadro europeo

Per quanto riguarda il resto d’Europa, resta allarmante la situazione in Germania, dove i casi sono saliti quasi a quota 4.200, e in Francia, dove si sono superati i 4.500 contagi, con 91 i decessi. In mattinata, il premier Edouard Philippe ha fatto sapere che tutti i luoghi pubblici “non indispensabili” verranno chiusi, adottando quindi una misura simile a quelle varata dal nostro Paese. Provvedimenti in vista anche nel Regno Unito anche se, per ora, l’attenzione di Downing Street si concentrerà sugli over 70: dovrebbe a breve entrare in vigore una disposizione di auto-isolamento obbligatorio per tutte le persone di età superiore a 70 anni, anche senza sintomi.

Gli Stati Uniti

Non migliora nemmeno la situazione negli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump si è sottoposto al test per il Covid-19, svolto dopo una cena con una delegazione brasiliana nella sua residenza di Mar-a-Lago, risultando negativo. Vige comunque l’invito, fatto circolare dalla Casa Bianca, a limitare i contatti anche all’interno degli uffici presidenziali: “E’ un imperativo per ognuno di noi – ha fatto sapere il vicepresidente Mike Pence – fare la nostra parte nel prendere le dovute precauzioni per garantire la propria salute e quella dei colleghi”. Negli Usa, al momento, sono stati registrati 5.800 casi e 58 decessi.