Coronavirus, Regione Lazio: in arrivo 500 kit per monitoraggio

L'assessore alla sanità D'Amato annuncia l'arrivo dei kit per il monitoraggio domiciliare ai medici, mentre insiste nel fermare le navi da crociera

Salgono a 2914 i casi di positività al Coronavirus nella regione Lazio. Così come si registra il record dei guariti con più 59 rispetto all’altro ieri. Dati che comunque, va detto, non devono far abbassare la guardia e il rispetto delle misure di contenimento. Anzi, la Regione Lazio, nella persona del suo assessore alla Sanità D’Amato, ha predisposto l’arrivo di 500 kit per il monitoraggio presso i domicili.

I kit

Subito 500 kit in distribuzione, dati via web a medici, per il monitoraggio di chi è in isolamento domiciliare. E’ quanto ha predisposto la Regione Lazio. I primi 500 saranno consegnati in settimana. Grazie ai kit i pazienti potranno anche ‘parlare’ con i medici e dare misurazioni in automatico tra cui l’ossigenazione del sangue che insieme alla temperatura è uno degli elementi di alert. Nei kit, tra l’altro, ci sono un saturimetro e un termometro e i dati, via web, vengono inviati ai medici di riferimento. Un’iniziativa importante come anche quella di mettere a disposizione delle strutture alberghiere per provvedere alla cura dei pazienti positivi ma fuori pericolo. E’ il caso dell’Hotel Marriott di Roma, cui esempio è stato seguito immediatamente da altri due poli.

 

Le navi da crociera

Grande attenzione è posta alla circolazione delle persone. In particolare a quella dei cittadini di paesi terzi dall’Italia che possono diventare veicoli del virus. E’ così che in Italia si è registrato il primo caso a causa di un paziente zero proveniente dalla Germania. Quindi l’assessore alla sanità laziale D’Amato si sofferma sulla problematicità con tono veemente: “Bisogna smetterla con questi sbarchi dei crocieristi, non è accettabile. Le persone devono tornare nei loro Paesi. Devono andare via, e punto, dalle crociere non devono arrivare. Daremo -continua l’assessore D’Amato- assistenza sulle navi come già abbiamo fatto, facciamo i corridoi sanitari, ma non possono farli scendere dalle navi, portarli a Roma senza sapere quando se ne vanno. Queste persone devono scendere quando hanno già una carta d’imbarco e il piano di volo”.