Coronavirus, 163 medici e 40 infermieri morti in Italia

Sette operatori sanitari su dieci impegnati nell’emergenza Covid-19 nelle regioni italiane più colpite dall’epidemia hanno mostrato sintomi di burnout

Dall’inizio dell’epidemia, in Italia sono morti 163 medici e 40 infermieri. Il dato dei medici è riportato sul Portale della Federazione ordini medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) listato a lutto da inizio pandemia. “Nell’elenco – spiega il presidente Anelli nella presentazione – sono inclusi anche i medici in pensione richiamati in servizio”. L’ultimo in ordine di tempo é Davide Cordero, anestesista 64enne e uno dei fondatori del 118 in Piemonte. Cordero, che fu il primo addestratore al servizio di elisoccorso per tanti medici negli anni ’90, si è spento all’ospedale di Monza il 12 maggio scorso. Era stato anche vicepresidente della ong “Rainbow for Africa” facendo molte missioni specie in Ruanda. “Soccorrere chi è in pericolo ed assistere chi è nel bisogno e nella malattia, non è un mestiere… È un onore ed un privilegio”, scriveva tempo fa nel suo profilo Facebook. Per quanto riguarda i decessi tra gli infermieri, il dato dei decessi – 40 – è stilato della Federazione ordini professioni infermieristiche (Fnopi). Il settore sanitario è stato il più colpito. Su 221.133 casi di Covid-19 registrati al 13 maggio, 25.446 riguardavano operatori sanitari (dati Istat).

Burnout

Sette operatori sanitari su dieci, cioè il 70%, impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid-19 nelle regioni italiane più colpite dall’epidemia abbiano mostrato sintomi di burnout, l’esaurimento da troppo lavoro. Ad evidenziarlo è un dettagliato lavoro di ricerca promosso dal Centro di Ricerca EngageMinds HUB che fa parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con la Società Italiana di Management e Leadership in Medicina (SIMM) e con il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.), condotta nelle prime quattro settimane dell’emergenza sanitaria in Italia.