Dopo le dimissioni di Conte, occhi puntati sul Quirinale

Domani il Capo dello Stato inizia le consultazioni. M5S, PD e Leu sostengono un Conte Ter. IV chiede garanzie sui programmi. Il centro destra salirà unito al Colle

Quirinale

A meno di una settimana dal sofferto voto di fiducia incassato al Senato, il premier Conte ha dovuto rassegnare le sue dimissioni. Le giornate trascorse a cercare di puntellare la coalizione con l’apporto dei cosiddetti “responsabili” di palazzo Madama, non ha sortito l’effetto sperato. Conte ha preso atto che i numeri per irrobustire la maggioranza non si sono ed ha deciso di rimettere il suo mandato nelle mani del Capo dello Stato. E così, poco prima di mezzogiorno, ha lasciato palazzo Chigi per salire al Quirinale per un colloquio con il presidente Mattarella che si è riservato, come da prassi, ogni decisione. Ed ha fatto annunciare dal segretario generale Zampetti che procederà con le consultazioni.

Al via le consultazioni

Si comincia domani pomeriggio (in mattinata ci sono le celebrazioni della Giornata della Memoria) con la presidente del Senato Elisabetta Casellati e con il presidente della Camera Roberto Fico. Sarà ascoltato, forse solo al telefono, anche il presidente emerito Giorgio Napolitano. L’obiettivo del Capo dello Stato sarà, come prevede la Costituzione, quello di verificare se esiste una maggioranza.

Gli scenari possibili

Dopo le dimissioni di Conte, infatti, occorrerà verificare se la maggioranza che lo sostiene è capace di irrobustirsi, se potranno rientrare i renziani di Italia Viva, se ci sono le condizioni insomma per quello che i giornali definiscono il “Conte Ter“. Oppure se si possa immaginare una nuova maggioranza: in queste ore si fa strada anche l’ipotesi di una maggioranza europea (la cosiddetta “maggioranza Ursula” dal nome di battesimo della Presidente della Commissione Europea Von der Leyen) con l’apporto di Forza Italia o di una parte delle forze moderate ed europeiste di centro destra. Ma il dibattito politico è ancora molto acceso.

La maggioranza e le mosse di Renzi

Al momento le delegazioni di PD, Movimento 5 Stelle e Leu sostengono apertamente un terzo mandato per Giuseppe Conte. Nettissime le parole di Rocco Crimi per il quale “Conte è l’unico che può fare sintesi per la maggioranza”. Mentre il Pd punta su una maggioranza nuova che sia chiaramente europeista. Occhi puntati su Italia Viva. La squadra di Renzi con Scalfarotto, sostiene di voler puntare sul programma e dice di non voler indicare il nome di un premier.

Il centro destra unito al Quirinale

Confronto serrato anche nel centro destra. Se Berlusconi non chiude la porta ad un governo di interesse nazionale, Salvini e Meloni spingono sempre di più per le elezioni anticipate. Ma il centrodestra si presenterà unito al Quirinale, con una sola delegazione.

Adesso dunque la regia della crisi è nelle mani del Presidente della Repubblica: toccherà lui trovare la soluzione di questa crisi di governo.