Conte, colloquio con Mattarella al Colle: sul tavolo c’è l’Europa

Il Capo dello Stato riceve il premier: punto sull'emergenza coronavirus e sul venturo Consiglio europeo. Con il nodo delle condizionalità sul Mes

Un colloquio breve per fare il punto della situazione e, magari, tracciare qualche retta per la fase che verrà. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontra il Capo dello Stato Mattarella al Quirinale per un faccia a faccia senza ministri ma con sul tavolo i temi più stringenti per il nostro Paese. Inevitabile una discussione sul Consiglio europeo, in calendario nelle prossime ore, il quale determinerà i passi (definitivi) dell’Unione a sostegno degli Stati membri. E, soprattutto, dal quale si capirà se l’Europa deciderà o meno di venire incontro alle richieste italiane. Per Mattarella la solidarietà dell’Ue resta fondamentale e, del resto, non è la prima volta che dal Colle arriva un appello diretto a Bruxelles affinché mostri quel sostegno che le fondamenta europee richiedono, sia da un punto di vista economico che sociale.

Fratture interne

Il nodo principale resta quello delle condizionalità sul Mes e gli altri provvedimenti europei come paracadute contro la crisi economica data dal coronavirus. Un punto sul quale Conte ha mostrato più volte di non voler retrocedere, facendo più volte richiamo ai dettami cardine dell’Unione. Sul Mes, però, ha finito per incrinarsi anche l’ossatura centrale della maggioranza (M5s in primis) anche se non è stato chiarito se il premier abbia discusso con il Presidente della Repubblica anche di politica nostrana. Un tema che, peraltro, Mattarella aveva già virtualmente archiviato, pretendendo dalle parti in causa una necessaria unità di intenti in un momento di crisi collettiva.

Berlusconi: “L’Italia accetti i soldi del Mes”

Sul tema Mes, in serata, è intervenuto a Porta a Porta anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il quale ha ribadito che “l’Italia deve accettare i soldi del Mes: non vedo ragione per rifiutare questi soldi senza condizioni e con un tasso pari quasi a zero. Non capisco come si possa dire di no. Questo è il momento delle soluzioni concrete, non delle bandiere da agitare per raccogliere il consenso. Un governo responsabile deve agire così. Rispetto le posizioni dei nostri alleati: nessuno si illuda di spaccare il centrodestra ma su questo abbiamo opinioni diverse. Siamo alleati ma non siamo nello stesso partito”.