Catastrofe in Germania, Merkel sui luoghi dell’alluvione: “Agiremo in fretta”

La cancelliera visita Adenau, fra le zone più colpite dalle alluvioni: "La lingua tedesca non può descrivere tutto questo. Agiremo presto"

Alluvione Germania Merkel

Il Land della Renania-Palatinato è sepolto, allagato da un mare di acqua, fango e detriti. Il bilancio delle vittime dovute alle recenti alluvioni in Germania è salito a 156, 183 considerando i decessi contati in Belgio. L’Europa è alle prese con una delle più gravi catastrofi naturali della sua storia e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, non usa mezze misure. Recatasi ad Adenau, uno dei luoghi più colpiti dalle alluvioni, la leader uscente ha parlato di “immagini spettrali”, ribadendo la vicinanza ai cittadini sia come Stato che come Regione. Le scene alle quali assiste, però, feriscono nel profondo: “La lingua tedesca non conosce alcuna parola per definire quello che è successo qui”.

Merkel, appello per il clima

Si trovava a Washington, Angela Merkel, quando gli echi delle piogge torrenziali l’hanno raggiunta. Il bilaterale con Joe Biden, uno degli ultimi incontri ufficiali della sua lunghissima carriera nella Cancelleria tedesca, viene interrotto dalle notizie sconvolgenti in arrivo dalla Renania. Poco tempo per reagire in terra americana ma la vista del disastro è un pugno nello stomaco. E, insieme, un terribile invito ad aprire gli occhi. “C’è bisogno di una politica che tenga più in considerazione la natura e il clima, di quanto abbiamo fatto negli ultimi anni”. Così Merkel chiosa da Adenau, spazzata via dalla furia degli elementi.

Una promessa

“Vediamo con quanta violenza la natura possa agire. Noi contrasteremo questa violenza della natura, nel breve, ma anche nel medio e nel lungo periodo”. La cancelliera spiega che “grazie a Dio il nostro Paese può far fronte a quello che è accaduto finanziariamente, e noi provvederemo a stretto giro. Mercoledì il governo federale concorderà un programma con le autorità statali per fornire rapidamente aiuti per obiettivi a medio termine e per la ricostruzione delle infrastrutture “. Una promessa fatta a una popolazione che, come le altre, ha già affrontato il peso della pandemia. La parola d’ordine, come nel passato, è fare presto.