Cassa integrazione, Conte: “Ok la proroga, ma va riformata”

Il premier sulla decisione di prolungare la misura di 4 settimane: "Non abbandoniamo i lavoratori, ma il sistema è farraginoso: rinnovare gli ammortizzatori sociali"

conte

“A differenza di altri governi non lasciamo i lavoratori, non li abbandoniamo per strada, non consentiamo che siano licenziati”. Il premier Giuseppe Conte prova a imprimere una svolta significativa allo stato attuale dei lavoratori, tornando a parlare di ammortizzatori sociali e annunciando la decisione del governo di allungare i tempi di scadenza della misura di cassa integrazione, che ha ricevuto in serata il via libera del Cdm: “Vogliamo riformare gli ammortizzatori sociali e cassa integrazione: vogliamo riformare uno strumento che si è rivelato farraginoso”. Ed è nel consesso degli Stati Generali dell’economia che arriva la disposizione che prolunga la misura emergenziale: “All’opposizione dico: potremo rimanere con diversità di posizione e di idee, non raccogliere il nuovo invito, rende la democrazia italiana un po’ singolare. Se poi vogliono scegliere loro il luogo non c’è problema, ma rifiutare il confronto rende il sistema democratico singolare”.

Strategie

Per quanto riguarda la Cassa integrazione, il cui prolungamento era stato commentato in giornata anche dal segretario Cisl, Annamaria Fulran, resta sul tavolo però la strategia di riforma del provvedimento: “Sono stati stanziati 25 miliardi di euro – ha detto ancora il premier -. Si tratta di una politica molto onerosa dal punto di vista finanziario, ma in Italia non vogliamo la disoccupazione”. Inoltre, ha spiegato ancora, “è necessario riformare questi strumenti, sia gli ammortizzatori sociali che la cassa integrazione. Entrambi, infatti, si sono rivelati farraginosi”. Una digressione anche sul tema Europa, con il Mes che continua a tenere le fila del dibattito politico: “Come governo abbiamo detto che in questo momento non c’è necessità di attivare il mes, dovremo costantemente aggiornarci. Non ci sono delle certezze: Semmai dovremo fare delle valutazioni le faremo con il Parlamento, non c’è alcun cambiamento”.