Caso Open Arms, no della Giunta al processo per Salvini

Decisiva la decisione di Italia Viva di non partecipare al voto: "Non emerge esclusiva riferibilità all'ex ministro". A fine giugno la decisione dell'Aula

No al processo per Matteo Salvini. Lo ha stabilito la Giunta per le Immunità del Senato, in merito alla vicenda Open Arms, con 13 voti a favore della relazione del presidente, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, 7 contrari e 3 astensioni. Una decisione a questo punto attesa, visto l’annuncio last minute di Italia Viva, che aveva deciso di non prendere parte al voto. A darne conto, poco prima della votazione, era stato il capogruppo in Giunta Francesco Bonifazi, il quale aveva spiegato la posizione dei renziani precisando che “non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti”. E ancora: “La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”.

Il colpo di scena

Il primo commento sulla decisione della Giunta è stato quello dell’interessato, Matteo Salvini, il quale ha riferito in diretta su Facebook che “la Giunta del Senato ha votato stabilendo che Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito per interesse pubblico e non privato”. Vero è che l’astensione dei renziani dal voto ne aveva di fatto decretato l’esito, anche se il verdetto definitivo arriverà solo con il pronunciamento dell’Aula di Palazzo Madama, atteso per la fine del prossimo mese. Per la conferma saranno necessari 161 voti, ossia la maggioranza assoluta dell’Assemblea, altrimenti la proposta sarà respinta. La richiesta di procedere contro l’ex ministro dell’Interno era stata avanzata a seguito del presunto sequestro dei 164 migranti imbarcati sulla nave della ong spagnola. Fra i sì, quelli di quattro senatori su cinque del Movimento 5 stelle.

Il commento

“Grazie ai senatori che hanno deciso liberamente – ha detto ancora il leader del Carroccio dopo il voto di Giunta -, tutto il governo era d’accordo, anche quel pezzo di governo dei Cinquestelle, da Conte a Di Maio, che dicono non sapevamo niente, non eravamo d’accordo. La decisione della Giunta di oggi segna una battuta di arresto verso l’accertamento della verità e verso l’affermazione di un principio inderogabile, alla base della nostra Costituzione e di qualunque Convenzione internazionale, che stabilisce l’inviolabiltà della vita e della dignità delle persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dalla loro appartenenza politica o religiosa”.