CAOS IN SICILIA, CROCETTA SI AUTOSOSPENDE

“La Borsellino va fatta fuori come il padre”. Questa la frase choc, contenuta in alcune intercettazioni telefoniche riportate dall’Espresso, pronunciata da Matteo Tutino, chirurgo estetico e medico personale di Rosario Crocetta, proprio mentre era al telefono con il governatore siciliano. Una bomba che arriva a pochi giorni dalle celebrazioni per i 21 anni dalla strage di via D’Amelio nel quale perse la vita Paolo Borsellino.

In Regione è scoppiato il caos: l’opposizione chiede a gran voce le dimissioni di Crocetta mentre la maggioranza è in grande imbarazzo.”Non l’ho sentita… non l’ho sentita quella frase… – si è difeso il numero uno di Palazzo dei Normanni – Forse una zona d’ombra, forse è caduta la linea…. La prova che non l’ho sentita sta nel mio silenzio”. Crocetta si è detto “allucinato, addolorato, sconvolto. Se avessi sentito quella frase avrei reagito con durezza, non si scherza su queste cose. Quella frase colpisce tutte le persone che combattono la mafia. Posso essere stato destinatario di un messaggio così crudele?”. Il governatore ha chiesto di essere ascoltato dai pm. “Quello che mi sta accadendo oggi e la cosa più terribile della mia vita” ha proseguito prima di annunciare la sua autosospensione da presidente del Giunta. Il suo ruolo è stato assunto ad interim dal neo assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi.

Un rapporto intenso quello tra Tutino e Crocetta, proseguito fino all’intervento della magistratura che il 29 giugno ha arrestato il medico con l’accusa di falso, abuso d’ufficio, truffa e peculato, contestando un intreccio perverso tra incarichi pubblici e affari privati. Gli stralci di queste intercettazioni sono confermate dai magistrati e dagli investigatori che lavorano all’inchiesta. L’indagine è solo all’inizio, ma il primo effetto è arrivato proprio con le dimissioni di Lucia Borsellino, per scelta etica e perché ha scoperto di essere bersaglio delle offese del medico personale del suo presidente. Il segnale arriverà forte e chiaro: né Lucia, né i suoi familiari parteciperanno quest’anno alla commemorazione della strage di via D’Amelio.