BUFERA IN CAMPIDOGLIO, LUTERO CONTINUA A DIVIDERE

Lutero

E’ polemica in Campidoglio per l’intitolazione di una piazza di Roma a Martin Lutero, il monaco agostiniano che nel XVI secolo diede il là alla nascita del protestantesimo e al conseguente scisma dalla Chiesa. A quasi 500 anni dalla pubblicazione delle celebri “95 tesi” in cui si sarebbe articolata la “Riforma” sulle porte della cattedrale tedesca di Wittemberg la Città Eterna, Capitale del cattolicesimo, ha deciso di ricordarne la figura dedicandogli uno spazio pubblico collocato a Colle Oppio, a due passi dal Colosseo.

Il taglio del nastro, previsto per oggi, avverrà alla presenza di Marino, di Jens Martin Kruse, pastore della Comunità luterana di Roma, del il vice decano della Chiesa evangelica luterana (Celi) Jakob Betz, di Dora Bognandi, direttore associato del Dipartimento affari pubblici e libertà religiosa dell’Uicca, del pastore valdese Erik Noffke, presidente della Società biblica in Italia, del il prefetto Giovanna Iurato, direttore centrale affari dei culti del Ministero dell’Interno, dell’ambasciatore tedesco in Italia Susanne Marianne Wasum-Rainer, dell’ambasciatore presso la Santa Sede, Annette Schavan, del presidente delle Associazioni delle istituzioni di cultura in Italia (Aici), Valdo Spini, e di Gian maria Gillio, membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

L’evento è accompagnato da voci discordanti. Tutto ruota attorno a una domanda: è opportuna una decisione del genere a pochi mesi dal Giubileo della Misericordia? C’è chi, come l’opposizione in Aula Giulio Cesare, in primis Fratelli d’Italia, giudica l’inaugurazione “un affronto ai cattolici a due mesi dall’Anno Santo” mentre altri come Sel leggono l’iniziativa come “un contributo al dialogo interreligioso che uno Stato laico deve promuovere”. A decidere di offrire un omaggio al ribelle monaco tedesco riformatore è stata la giunta capitolina che, nel marzo scorso, ha approvato una delibera nella quale si stabiliva che Roma avrebbe avuto piazza Martin Lutero. L’intitolazione fa seguito ad una richiesta, avanzata circa 6 anni fa, dalla Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) in vista del V Centenario della venuta di Lutero a Roma. Un viaggio, raccontano gli storici, che segnò il monaco tornato, sostengono alcuni, inorridito dalla corruzione e dal rilassamento dei costumi della corte pontificia (regnava allora Papa Giulio II). Ora uno slargo alberato in un rione storico e centrale della Capitale, Monti, potrebbe quasi sembrare un segno di riappacificazione tra le due Chiese.

A innescare la polemica è stata la consigliera di Fdi-An Lavinia Mennuni. “Con tutte le necessità e le emergenze che Roma ha in questo momento – ha tuonato – è assurdo che Marino non trovi di meglio da fare che tagliare un nastro. L’inaugurazione di domani ci sembra francamente un oltraggio al cattolicesimo e appare davvero fuori luogo”. In difesa della decisione del Campidoglio Sel. Paolo Cento, coordinatore di Roma, e Mauro Cioffari, capogruppo del Municipio I, giudicano “strumentale contrapporre la cerimonia di inaugurazione della piazza all’imminente apertura del Giubileo: e’ un’offesa al principio della liberta’ religiosa sancito dalla nostra Costituzione e al costante dialogo portato avanti dalle confessioni religiose”.