Brusaferro (Iss): “In Italia la curva continua a decrescere”

La conferenza stampa del venerdì sull'analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di regia

Portavoce del Cts Silvio Brusaferro
Foto Ansa

“Nella mappa europea si iniziano a vedere molte zone verdi, e in Italia l’andamento della curva è molto controllato e la curva continua a decrescere ed in tutte le fasce d’età”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro nel corso della conferenza stampa del venerdì sull’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

“Fase decrescente”

“Il quadro generale è di una circolazione del virus in fase decrescente, con una diminuzione dell’incidenza, che consente il tracciamento dei contatti stretti, e continua il calo dei ricoveri e il rischio è basso in quasi tutte le regioni”, ha detto il portavoce del Cts. “Da qui l’importanza di completare i cicli vaccinali e di fare richiami alle categorie più fragili. E’ molto importante continuare fare il tracciamento dei casi per contenere la diffusione del virus”.

“C’è un continuo aumento delle vaccinazioni anti-Covid e va segnalato che anche tra 12 e 19 anni si è raggiunto quasi il 70% di copertura per le prime dosi”, ha continuato Brusaferro. “Si conferma inoltre una efficacia altissima della vaccinazione nel prevenire l’ospedalizzazione in tutte le fasce di età, ma c’è un leggero calo di efficacia per quanto riguardo la possibilità di contrarre l’infezione”.

“Mantenere la situazione sotto controllo”

“C’è una tendenza buona che è conseguenza della campagna di vaccinazione. Ma bisogna continuare a mantenere la situazione sotto controllo in virtù delle graduali riaperture”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. “Parte del successo che stiamo avendo in questo momento nel controllo dell’epidemia è dovuto non solo alle vaccinazioni ma anche al mantenimento di misure precauzionali di distanziamento sociale e all’uso delle mascherine”.

Sulla terza dose, Rezza ha detto che “l’orientamento in Italia è quello di offrire il richiamo con la terza dose agli ultraottantenni e alle persone nelle Rsa e agli operatori sanitari a partire da quelli con più di 60 anni. Naturalmente è importante assicurare comunque questa possibilità a tutti i sanitari”. “E’ possibile che a breve venga emanata una nuova circolare che dia indicazioni più precise che riguardi i pazienti iper-fragili ma non si pensa per il momento a un richiamo universale su tutta la popolazione”, ha aggiunto.