BOMBA ESPLOSA A NEW YORK, ALMENO 29 FERITI. DE BLASIO “ATTO INTENZIONALE”

Paura a New York, dove un ordigno nascosto in un cassonetto è esploso ieri sera nella zona di Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue, più precisamente nel quartiere di Chelsea. La fortissima deflagrazione ha causato almeno 29 feriti, di cui uno in gravi condizioni. Sul luogo dell’esplosione sono accorsi polizia, vigili del fuoco, Fbi e antiterrorismo. La zona è stata cordonata e isolata; chiuse alcune linee della metro.

Pochi minuti dopo l’esplosione, nelle vicinanze del cassonetto-bomba, la polizia avrebbe trovato anche un secondo ordigno, sempre nel quartiere Chelsea. Si tratterebbe, a quanto riferisce la Cnn, di una pentola a pressione con un cablaggio di colore scuro che fuoriesce dall’alto della pentola. Nessuno dei funzionari, secondo quanto riferisce sempre la Cnn, è stato in grado di dire cosa ci sia dentro la pentola. Vicino alla pentola a pressione è stato trovato un pezzo di carta con una scritta.

Secondo la polizia di New York si tratterebbe di un attacco intenzionale e non di una esplosione accidentale, ma secondo il sindaco De Blasio non ci sarebbero al momento legami con il terrorismo. Nessuna connessione nemmeno con l’esplosione, avvenuta sempre ieri nel New Jersey lungo il percorso di una maratona di beneficenza promossa dai Marines Usa.

L’esplosione è avvenuta intotrno alle 20:30 locali, in una della zone più afflollare e vive di Manhattan e in una delle strade più trafficate della città: sulla 23 esima, infatti, si trovano diverse stazioni della metropolitana e molti ristoranti, supermercati e uffici.

Sulla matrice dell’attentato, intanto, continua l’incertezza.  Al momento nessuna pista è esclusa, le indagini proseguono, ma le autorità sono caute nel parlare di terrorismo internazionale. La Farnesina ha intanto reso noto che al momento nessun italiano risulta coinvolto nell’esplosione. Per il momento “non vi sono prove di una connessione terroristica”, ha detto il sindaco di New York, Bill de Blasio, sottolineando però che si é trattato di “un atto intenzionale”.