Attacco a Berlino, un’italiana tra i dispersi, i genitori: “Poche speranze”

Una ragazza italiana risulta dispersa a Berlino ma non è chiaro se sia rimasta coinvolta nell’attacco al mercatino di Natale in cui 12 persone sono morte e 48 sono rimaste ferite. Secondo l’Huffington Post si tratterebbe della 31enne Fabrizia Di Lorenzo, originaria di Sulmona (Aq). Il suo cellulare è stato trovato in terra, nei pressi del luogo della strage ed è stato consegnato da un ragazzo alla polizia. Contattati telefonicamente dalla testata online sia l’ambasciata italiana che le autorità tedesche hanno espresso “forte preoccupazione“. La giovane stamattina non si sarebbe recata negli uffici della 4flow Ag, presso cui lavora. L’azienda non ha rilasciato dichiarazioni in merito perché non autorizzata mentre la cugina ha lanciato su Twitter e Facebook un appello per rintracciarla. I genitori di Fabrizia sono partiti per la Germania per sottoporsi al test del dna. “Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina”, ha detto affranto il padre, Gaetano, contattato dall’Ansa. “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. E’ lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo“.

La strage

Le autorità, intanto, indagano sulla strage. Il 23enne pakistano arrestato poco dopo l’attacco ha smentito il proprio coinvolgimento ed è stato rilasciato dopo il test del Dna. Dalla Polonia arriva la notizia che il camion sarebbe stato rubato nella capitale tedesca attorno alle 16. Dai rilevamenti del Gps risulterebbe che il tir sia stato a quell’ora più volte spento e rimesso in moto. I media polacchi ritengono probabile che in quel momento il presunto terrorista abbia preso possesso del mezzo, estromettendo il conducente che potrebbe essere il cittadino polacco trovato morto sul sedile dell’accompagnatore. Il tir era giunto dall’Italia e trasportava ponteggi di acciaio che avrebbero dovuto essere scaricati a Berlino. L’azienda di trasporti ha sede in un piccolo paese vicino Stettino, nel nord-ovest della Polonia, al confine con la Germania.

Terrorismo?

La matrice terroristica dell’attacco non è ancora certa, nonostante la rivendicazione comparsa sui canali dell’Isis e riferita dalle milizie irachene che combattono il Califfato. Non sarebbe la prima volta che il gruppo jihadista si appropria di azioni omicide commesse da musulmani in Occidente. A fare luce sulla vicenda sarà soprattutto l’interrogatorio del sospettato, che avverrà nelle prossime ore. Anche se l’ipotesi di un attentato stile Nizza resta la più credibile. In un tweet la polizia tedesca parla di “presunto attacco terroristico” visto che il tir è stato “deliberatamente lanciato contro la folla”.

Il cordoglio di Trump

Anche Donald Trump, nel fare le condoglianze alla Germania, ha definito la strage “un orribile attacco terroristico”. Il presidente eletto ha scritto di “civili innocenti uccisi in strada mentre si preparavano a festeggiare il Natale” e di terroristi islamici che “massacrano continuamente i cristiani nelle loro comunità e nei luoghi di preghiera come parte della loro jihad globale”. Questi gruppi, ha concluso, “devono essere sradicati dalla faccia della terra, una missione che eseguiremo con tutti i partner che amano la libertà”.

Paese in lutto

Intanto in Germania è il giorno del lutto. Il ministro dell’Interno, Thomas De Maiziere, ha ordinato che le bandiere del dicastero e di tutti gli edifici pubblici siano issate a mezz’asta, come segno “di partecipazione dopo l’atto di violenza di ieri sera contro un mercato di Natale a Berlino”. Si muove anche la comunità della capitale tedesca. Alle 11.30 sarà aperto un registro delle condoglianze nella Gedaechtniskirche, la “chiesa del ricordo” evangelica sulla Breitscheidplatz dove si trova il mercatino di Natale colpito. Nella stessa chiesa, alle 18, sarà celebrata una messa straordinaria in memoria dei morti e per ribadire il valore dell’umanità. “Questa chiesa è il simbolo dell’aggressione all’umanità”, ha detto alla Zdf il vescovo Markus Droege della “chiesa del ricordo” che è composta da una parte nuova e una antica, che è stata conservata così come era dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Alle 12 si terrà invece una cerimonia nella cattedrale cattolica St. Hedwig di Berlino, che si trova nella ex zona orientale della città, nei pressi del viale Unter den Linden.