Attacchi esplosivi in Ecuador: dichiarato lo stato di emergenza

Dalla notte del 31 ottobre fino al pomeriggio del 1 novembre, in Ecuador si sono verificati almeno 13 attacchi con ordigni esplosivi e autobombe

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A seguito di molteplici attentati che hanno causato nelle ultime ore in Ecuador gravi danni e la morte di due agenti di polizia, il presidente Guillermo Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza per 45 giorni e un coprifuoco nelle province di Guayaquil ed Esmeraldas. Secondo il portale di notizie Primicias, si è trattato di almeno 13 attacchi con ordigni esplosivi e autobombe, cominciati nella notte fra il 31 ottobre e proseguiti fino al pomeriggio di ieri, che hanno riguardato soprattutto le città di Guayaquil e Esmeraldas, e marginalmente anche la provincia di Santo Domingo.

Il decreto esecutivo

Illustrando il contenuto del decreto esecutivo 588, Lasso ha spiegato che si basa sulla necessità di mantenere una presenza rafforzata dello Stato nel territorio indicato per un tempo sufficiente per poter rafforzare l’ordine pubblico e limitare gli scenari di violenza. Lo stato di eccezione comprende alcune misure che sospendono diritti costituzionali (libertà di associazione e riunione, inviolabilità della casa e della corrispondenza), oltre a un ampio ricorso alla Polizia e alle Forze armate a sostegno delle azioni per garantire l’ordine pubblico. All’emergenza, ricorda il portale, si aggiunge anche un coprifuoco che sarà in vigore nelle due province fra le 21 e le 5 del mattino successivo. I media ecuadoriani hanno rilevato che ci sarebbe stata una relazione tra gli attacchi e la notizia che nella prigione El Litoral di Guayaquil i detenuti avevano preso in ostaggio otto guardie carcerarie, poi rilasciate, come misura di pressione per impedire il trasferimento di reclusi da questo penitenziario ad altre carceri del Paese.

Fonte Ansa