Arrestato in Vaticano il broker Torzi per l’inchiesta sull’immobile di Londra

Lo rende noto un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede: all'imputato vengono contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio

La Gendarmeria Vaticana ha arrestato Gianluigi Torzi, il finanziere di Termoli coinvolto nello scandalo della compravendita dell’immobile londinese di Sloane Avenue. A comunicarlo è la Sala Stampa della Santa Sede, con un comunicato in cui si specifica che il provvedimento, “a firma del Promotore di Giustizia, Prof. Gian Piero Milano, e del su Aggiunto, Avv. Alessandro Diddi, è stato emesso in relazione alle note vicende collegate alla compravendita dell’immobile londinese di Sloane Avenue, che hanno coinvolto una rete di società in cui erano presenti alcuni Funzionari della Segreteria di Stato”. All’imputato, prosegue il comunicato, “vengono contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio, reati per quali la Legge vaticana prevede pene fino a dodici anni di reclusione”. Torzi, secondo quanto riferito, è al momento detenuto in appositi locali presso la Caserma del Corpo della Gendarmeria.

La vicenda

Il palazzo oggetto dello scandalo è un antico magazzino Harrods, edificato proprio nel cuore di Londra, nel quartiere di Chelsea e datato 1911. Un edificio le cui mura, a ogni modo, la Segreteria di Stato vaticana non le avrebbe acquistate direttamente, sottoscrivendo le quote di un fondo. Inoltre, come ricostruito da AdnKronos, i soldi dell’Obolo di San Pietro, i quali nel mattone avrebbero dovuto essere messi al sicuro, secondo le accuse sarebbero invece finiti a finanziare una serie di operazioni finanziarie. Le quote del fondo sottoscritto dalla Segreteria di Stato al 30 settembre 2018 avevano già perso 18 milioni di euro rispetto al valore dell’investimento iniziale.