Accadde oggi: Binda vince il 1º Campionato del mondo di ciclismo (VIDEO)

Campione assoluto su due ruote. Binda per tre volte è stato campione del mondo, superato solo da Mario Cipollini. Oggi riposa nel cimitero del suo paese

Ad Adenau, in Germania, il 21 luglio 1927 Alfredo Binda vince il 1º Campionato del mondo di ciclismo su strada per professionisti, tagliando per primo e da solo il traguardo dopo 6h37’29”. Il podio è tutto italiano, perché al secondo posto c’è Costante Girardengo, terzo Domenico Piemontesi e Gaetano Belloni al quarto.

Binda, campione su due ruote

Ciclista professionista dal 1922 al 1936, Binda vinse cinque Giri d’Italia, (1925, 1927, 1928, 1929 e 1933), record assoluto condiviso con Fausto Coppi ed Eddy Merckx; nell’arco della carriera conquistò complessivamente 41 tappe al Giro, record mantenuto fino al 2003, quando fu superato da Mario Cipollini. In tutto rimase in testa alla classifica generale per 60 tappe. Vinse anche tre campionati del mondo su strada, due Milano-Sanremo nel 1929 e nel 1931 e quattro Campionati nazionali su strada.
Inoltre vinse, tra le altre classiche, due Giri del Piemonte e due Giri di Toscana.

Forte sia in pianura che in salita, è considerato uno dei ciclisti più grandi di sempre.
Fu definito ”il Signore della Montagna” per la classe superiore e lo stile impareggiabile con cui affrontava le salite più difficili. Leggendarie le sue rivalità con Costante Girardengo prima e Learco Guerra poi.

La vita privata e la carriera

Decimo di quattordici figli di un piccolo imprenditore edile, nasce a Cittiglio l’11 agosto 1902 e si trasferisce a Nizza subito dopo la guerra con il fratello maggiore Piero, per lavorare come stuccatore presso uno zio materno. A Nizza iniziò l’attività ciclistica cogliendo subito numerosi successi, rimanendo in Francia fino al 1924, quando aveva già vinto 30 corse.

L’incidente e la carriera si ferma

Lasciò l’attività nel 1936, dopo un incidente alla Milano-Sanremo che gli provocò la frattura del femore. Anche il fratello minore Albino fu un ciclista, compagno di Alfredo alla Legnano.
Nell’immediato dopoguerra Binda diventò commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo, ruolo che ricoprì per ben dodici anni, in cui accumulò fama e successi degni della sua carriera da corridore. Guidò infatti le trionfali spedizioni alla Grande Boucle con Bartali nel 1948, Coppi nel 1949 e 1952, e Nencini nel 1960. Vinse inoltre i titoli mondiali su strada con Coppi a Lugano nel 1953 e Baldini a Reims nel 1958. La sua riconosciuta abilità tecnica e diplomatica fu alla base dell’accordo fra Bartali e Coppi negli anni ruggenti della loro rivalità. Morì il 20 luglio 1986 e le sue spoglie mortali oggi riposano nel cimitero di Cittiglio.

Binda

L’anniversario della morte

Ieri in occasione del 34 anniversario della scomparsa del tre volte campione del mondo (11 agosto 1902 – 19 luglio 1986) che ora riposa nel cimitero del suo paese è stata organizzata una pedalata “Sulle strade di Alfredo Binda” nei suoi territori. «Ho avuto la fortuna di visitare luoghi molto belli, ma nel mio cuore, devo confessarlo, c’era sempre il mio paese. Cittiglio è sempre stato il mio mondo» queste sono le frasi che sovente pronunciava il campionissimo. Alla fine del percorso una delegazione di dirigenti e atleti si è recata al cimitero di Cittiglio ( foto di Giordano Azzimonti), dove ad attenderli c’era la figlia del campione, Marta.