2 giugno, Mattarella all’Altare della Patria: “Responsabilità e coesione: la crisi non è finita”

Il Presidente della Repubblica scrive alle Forze Armate: "Insostituibile il vostro apporto al bene comune"

Nonostante il clima di ripresa, il superamento della fase più drammatica della pandemia e la ripartenza della maggior parte delle attività, il 2 giugno 2020 non è lo stesso degli altri anni. Nessuna parata militare, nessuna festa in senso stretto. Ma non solo per questo. Forse mai come stavolta la Festa della Repubblica coincide con una riflessione su noi stessi, sul nostro Paese e sulla sua capacità di far fronte a delle sfide comuni. Un compito che, secondo il Presidente della Repubblica Mattarella, il popolo italiano è riuscito ad assolvere. Il Capo dello Stato sale le scale dell’Altare della Patria, rende omaggio al monumento del Milite Ignoto accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, mentre una folla di curiosi, a Piazza Venezia, ha assistito alla partenza delle Frecce tricolore. “La crisi non è finita – ha ricordato Mattarella in un messaggio ai prefetti -. Servono unità, responsabilità e coesione”.

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Mattarella scrive ai militari

“Non tutti i cittadini poterono partecipare al referendum – ha detto il Presidente in un messaggio alle Forze armate -: dai militari ancora in attesa di essere rimpatriati da campi di prigionia, agli abitanti di province non ancora restituite alla sovranità italiana, il nostro Paese pagò anche in questo il prezzo di una guerra divenuta sempre più aspra e che contò un numero mai registrato prima di vittime civili“. La ricorrenza di quest’anno “vede l’Italia, insieme alla Comunità Internazionale, impegnata a contrastare una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti”. E ancora una volta, “le Forze Armate, con il loro contributo, si sono dimostrate una risorsa di alta professionalità, dotata di spirito di sacrificio ed efficienza su cui la Repubblica sa di poter contare. I militari offrono quotidianamente testimonianza di generosità e abnegazione attraverso uno sforzo encomiabile nelle corsie degli ospedali, sulle strade e nel territorio per la sicurezza, in cielo e in mare per il trasporto logistico – sanitario”.

A servizio della pace

Il Presidente della Repubblica, atteso in mattinata a Codogno, primo focolaio dell’emergenza Covid-19 in Italia, ha ricordato che “i valori di rispetto dei diritti, solidarietà, umanità, che animano costantemente il vostro operato, in Italia e nei teatri di crisi, al servizio della pace, della democrazia e della sicurezza, trovano fondamento nella Costituzione e incontrano la riconoscenza dei nostri concittadini”. E ringrazia i militari “di ogni ordine e grado” ai quali invia “i più fervidi auguri e sentimenti di gratitudine e l’apprezzamento per l’insostituibile apporto offerto al bene comune nostro e della intera Comunità Internazionale”.