M5S, Di Maio non è più il capo politico. Ipotesi Crimi

Alla fine di un'ora e mezza di riunione tenutasi a Palazzo Chigi, Luigi Di Maio ha annunciato ai suoi che lascia la guida del MoVimento 5 Stelle. La comunicazione per ora è stata fatta ai ministri e ai sottosegretari, ma nel pomeriggio è atteso l'annuncio ufficiale al Tempio di Adriano, dov'è prevista la presentazione dei facilitatori regionali. Non si sa se l'attuale Ministro degli Esteri si ricandiderà. Per ora, almeno in vista degli Stati generali, è in ballo l'ipotesi di affidare la guida del MoVimento a Vito Crimi

Le reazioni dall'interno

Il primo ad usare parole di certo peso è stato il premier Giuseppe Conte che ai microfoni di Nonstopnews su Rtl ha detto: “Di Maio è stato tirato per la giacchetta, dunque aspettiamo che assuma lui un'iniziativa” non nascondendo, tuttavia, un dispiacere dal punto di vista personale. Guardando indietro, si pone l'interrogativo di quanto abbia influito su questa decisione la serie di fughe dal MoVimento, come i deputati Michele Nitti Nadia Aprile, passati al Gruppo Misto, tanto quanto nomi di peso maggiore come Gianluigi Paragone e, su di tutti, l'ex ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti. “La cosa importante è rimanere tutti uniti all'interno del Movimento Cinque Stelle, per scegliere insieme la strada per il futuro” ha dichiarato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Non mancano gli ottimisti, come la deputata pentastellata Carla Ruocco, che ha ricordato: “Di Maio non sta espatriando”, rassicurando sulla buona tenuta del MoVimento all'interno del Governo.