L'incognita del prossimo esecutivo

Che riforme possono fare?”. Non usa mezzi termini il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, intervistato nel programma radiofonico Radio anch'io. Dopo il vertice del Movimento 5 Stelle, tenutosi ieri nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, è sempre più nitido uno scenario in cui i pentastellati prendono le distanze dalla Lega e, allo stesso tempo, stanno valutando un'intesa con il Partito Democratico: “Hanno scelto Renzi? Auguri. Lo spieghino a Bibbiano e a Banca Etruria” ha dichiarato il vicepremier, ritwittando sui social.

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I pentastellati si riuniscono

Certo è che, dopo una parentesi di distanza con il Movimento, uno dei padri fondatori ha deciso di ritornare di nuovo in campo per richiamare i suoi a una nuova stagione. A fare le veci dello scomparso Casaleggio, il figlio Davide, interpellato sebbene non rivesta un ruolo politico all'interno del gruppo. Come riporta Agenzia Nova, alla riunione sono parsi concordi i pareri di Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista e Paola Taverna su Salvini, a detta loro “divenuto un interlocutore non più credibile”, “prima per la sua mossa di staccare la spina al governo del cambiamento l'8 agosto tra un mojito e un tuffo”, poi per “questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità” recita la nota. Ieri a Marina di Pietrasanta, il ministro Salvini ha detto “Il mio telefono è sempre accesso”: un invito al confronto, laddove per il leader leghista un'allenza con il fronte dem sarebbe alla stregua di una “truffa” per gli Italiani. Per Salvini, infatti, il cosidetto “patto per la poltrona” è un'ipotesi lontana dal cambiamento che vogliono gli Italiani. 

La risposta democratica

Anche il senatore Matteo Renzi è pronto a gestire la crisi di governo: “Salvini dice che il suo destino è in mano a una trentina di renziani. Ma magari!” ha scritto in un post via Twitter. In un'intervista rilasciata ieri al quotidiano Il Giornale, Renzi ha ribadito l'idea di un esecutivo istituzionale con un duplice obiettivo: mettere in sicurezza l'Italia e rientrare nell'Unione europea. Che l'Europa avesse avuto un ruolo determinante nella costituzione di una probabile intesa Cinque stelle e Partito Democratico ne è convinto lo stesso Salvini, che in un tweet di questa mattina ha ricordato come l'”avvicinamento fra 5 Stelle e Pd era già chiaro in Ue”. Sulla questione, inoltre, si è espresso anche l'ex presidente del Consiglio democratico, Romano Prodi che, in un'intervista al quotidiano Il Messaggero, ha prospettato chiaramente un'ipotesi di alleanza parlamentare con i 5Stelle subito dopo la sfiducia del premier Giuseppe Conte. Nell'editoriale, Prodi ha arlato di “Maggioranza Ursula”, richiamando l'intesa dei democratici e pentastellato per eleggere, un mese fa, Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea

L'appello del cardinale Bassetti (Cei)

Sono attese oggi anche le parole del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che oggi sarà presente alla quarantesima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, a Rimini. Nell'editoriale pubblicato il 15 agosto scorso sul quotidiano Avvenire, il prelato non ha mancato di sondare la crisi italiana come un problema di “sistema e di visione”. Il presidente della Cei ha menzionato i tanti parlamentari che sono “persone libere e rigorose” ai quali si deputa il compito di “richiamare tutti a responsabilità“. Per Bassetti, i giorni concitati di crisi non devono distogliere dal ruolo centrale rivestito dal Parlamento, l'unico luogo idoneo a “trovare una soluzione per aiutarci a rimaner eun grande Paese, democratico ed europeo” ha detto il prelato, evitando qualsiasi tentativo di trasformarl nella “trincea di una lunga guerra di posizione”.