Il Governo, fra tensioni e provocazioni

Il presidente del consiglio Conte incontra al summit di Londra per i 70 anni della Nato, il presidente americano Trump, che insiste sul veto al 5g cinese. Il premier rassicura sull'efficacia del sistema di sicurezza italiano e torna poi a parlare del fondo europeo salva Stati: “non c'è – sottolinea – nè  il rischio di veto da parte dell'Italia, nè quello di una spaccatura nella maggioranza”.

La tensione tra i partiti che sostengono la maggioranza, però continua. Il nodo è proprio il Mes al quale si aggiungono le discordanze in tema di riforma di giustizia. Il capo politico dei Cinque stelle Di Maio esclude la crisi di governo ma ribadisce: “non firmo se l'Italia non è al sicuro”. Sulla riforma della giustizia avverte: “a gennaio entra in vigore, su questo non discutiamo”. E Di Battista interviene per dare nuovamente ragione a Di Maio.

Dal Partito Democratico arriva subito la replica: basta con le provocazioni, la situazione è grave. Nei processi – chiarisce il Pd – servono garanzie. Il segretario Zingaretti invita poi a concentrarsi sui problemi concreti, come il caso degli esuberi di Unicredit che definisce “inaccettabili”. Sulla prescrizione, Italia Viva è pronta a votare – nel caso in cui la maggioranza non riuscisse a trovare un accordo – il testo proposto da Forza Italia. Mentre il ministro Speranza, Leu, è fiducioso nella possibilità di mediare tra le diverse richieste.

Le opposizioni sono unite nel criticare l'operato del governo, dal Mes alla riforma della giustizia. Il leader della Lega Salvini annuncia gazebo in mille piazze italiane per questo fine settimana per raccolta firme contro il fondo salva Stati. Berlusconi: governo evanescente chieda aiuto, siamo pronti. Forza Italia – che sul Mes chiede garanzie – presenta in Senato gli emendamenti alla manovra che definisce “solo tasse, beffe e manette”. Sulla giustizia, gli azzurri partecipano alla maratona oratoria dell'unione camere penali contro la riforma Bonafede sulla prescrizione.

Giorgia Meloni, FdI, critica alcuni commissari europei che intonano bella ciao. Mentre Gentiloni canta – dice – il presidente dell'Eurogruppo, sul Mes, smentisce sia Conte sia Gualtieri.