Grillo poi Renzi: cresce il fronte anti-voto

Nonostante la crisi innescata, il passo verso il voto potrebbe essere meno rapido di quanto Matteo Salvini sembra aver messo in conto. Un po' perché il presidente della Camera, Roberto Fico, ha ribadito che la convocazione delle Aule spetta ai presidenti (così come spetta al Presidente della Repubblica scioglierle) e, inoltre, per la tendenza di buona parte dei partiti a ritenere che la soluzione delle elezioni anticipate non sia poi una grande idea. A lanciare l'idea è stato Beppe Grillo, tornato sulla scena politica con un post che invita i suoi a fare quadrato e a scongiurare l'ipotesi delle urne, dicendo che eleverà se stesso “per salvare l'Italia dai nuovi barbari” e che “non si può lasciare il Paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo”.

Il fronte anti-Salvini

Concetti diversi ma tema di fondo speculare anche per Matteo Renzi anche se, in questo caso, la situazione è più complessa: perché il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nelle ore della certificazione della crisi ha iniziato subito a mettere insieme le carte, appellandosi allo stesso Renzi e scongiurando qualsiasi ipotesi di alleanza con i Cinque stelle, di fatto iniziando a preparare il terreno dem in vista delle possibili elezioni. L'ex premier, invece, su questa ipotesi si tiene ancora guardingo e, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, sostiene che un voto subitaneo sarebbe perlomeno deleterio: “Folle votare subito – ha detto il senatore dem –. Governo istituzionale, taglio dei parlamentari e poi il referendum”. Un parziale (ma a quanto sembra concreto) segnale di apertura all'ipotesi di un governo ponte, senza accontare l'ipotesi (al momento di questo si tratta) di un'intesa coi pentastellati. Quello che Salvini vorrebbe a tutti i costi bannare dall'elenco degli scenari possibili: “Sento Grillo e Renzi – ha detto dal suo 'Beach Tour' – e inorridisco al pensiero di un governo tra loro. Siamo seri, l'Italia ha bisogno di certezze, fermezza, chiarezza e tanti sì”. La cosa certa è che, all'orizzonte, le forze politiche sembrano concordi sulla creazione del fronte anti-Salvini. Il che, dovesse concretizzarsi, potrebbe far sgonfiare la crisi e aprire la strada a un trascinamento dei suoi effetti con la possibilità concreta che, per capire il futuro politico del Paese, debba trascorrere ancora un po' di tempo.