Di Maio: “Per noi le elezioni sono andate male”

Voglio iniziare ringraziando i quattro milioni e mezzo di italiani che ci hanno votato, ma anche i connazionali che non ci hanno votato perché da loro impariamo. Per noi le elezioni europee sono andate male, prendiamo una grande lezione”. Sono le prime parole del leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio nella conferenza stampa, convocata dallo stesso ministro del Lavoro e delle Poltiche Sociali. Che dopo una pausa aggiunge: “Impariamo e non molliamo: come forza politica ripeto che stiamo facendo una maratona e non i cento metri”. Metafora sportiva utilizzata spesso dal capo politico di uno dei due partiti di governo. 

Nessuna sottovalutazione

Una parziale giustificazione per Di Maio è rappresentata dal fatto che “il nostro elettorato non è andato a votare”. Però: “Non vogliamo minimizzare questo risultato: tante delle persone che non ci hanno scelto aspettano delle risposte“. Il vicepremier assicura che manterrà gli impegni assunti con gli italiani. “C'è da fare il salario minimo, il provvedimento per le famiglie che fanno figli e l'abbattimento delle tasse. Ho sentito il premier Conte e abbiamo deciso di convocare il prima possibile un vertice di governo”. E ancora: “Il voto è un'opportunità per ascoltare cosa chiedono i cittadini. Il movimento mai come adesso ha bisogno della forza di tutti, deve riorganizzarsi soprattuto nei territori. Serve un'organizzazione che tuteli maggiormente la nostra identità“. Dunque dalle parole del leader del M5s emerge una mancanza di collegamento con la base dell'elettorato.

Dal punto di vista del governo

Poi Di Maio ha spiegato ai cronisti presenti le conseguenze del voto sul piano dell'esecutivo: “Come forza politica di governo non possiamo accettare cose fuori dal contratto”. Cosa cambia nei rapporti di forza tra i due alleti? “Saremo sempre argine a quello che non ci va bene, perché il contratto è il nostro principale alleato di governo“. Infine si passa alla più recente attualità: “Dopo questa conferenza andrò al tavolo per la vicenda della Mercatone Uno. La Tav? E' un dossier nelle mani di Conte che lo sta seguendo da oltre un mese”. Non potevano mancare le domande sulla questione delle autonomie. “Se si deve andare avanti con le autonomie non si può fare a discapito delle regioni più povere e con i peggiori servizi”. A chi gli chiede delle dianamiche interne al movimento post voto, Di Maio replica: “Oggi ho sentito tutti coloro che rappresentano le anime del M5S, Grillo, Casaleggio, Di Battista e Fico. Nessuno ha chiesto le mie dimissioni“.