Conte vola a Bruxelles: “Ora l'Italia è più forte”

Superato lo scoglio della fiducia, il premier Giuseppe Conte prova subito a dare continuità alla linea europeista del nuovo governo evidenziata a più riprese negli ultimi giorni. A Bruxelles, il presidente del Consiglio ha incontrato la leader della Commissione europea Ursula von der Leyen, per discutere dell'Italia e del ruolo di primo piano più volte auspicato dal neo-costituito governo giallorosso e che, visto il trend pro-Europa, conta di ricevere puntando sull'apprezzamento dell'Ue nei confronti del nuovo esecutivo. Una Commissione che, nel suo team operativo (presentato ieri dalla presidente), include anche un italiano di sicura fede europeista come Paolo Gentiloni, piazzato dalla presidente agli Affari economici. E del protagonismo del nostro Paese a livello continentale, il premier si dice sicuro: “L'Italia oggi è più forte – ha detto il premier su Facebook poco prima del vertice – e con il nuovo Governo intendiamo svolgere un ruolo di primo piano in questa fase di rinnovamento dell'Unione europea. La mia determinazione è massima e confido di poter riscontrare un elevato grado di convergenza con la nuova Commissione europea”.

Obiettivi prioritari

Non solo von der Leyen: il premier avrà a Bruxelles “una giornata fitta di incontri con i vertici delle Istituzioni comunitarie” perché, e anche questo è stato un punto più volte sottolineato, “in Ue non abbiamo tempo da perdere, ritengo sia prioritario accelerare per raggiungere 3 obiettivi fondamentali e per l'Italia e gli interessi degli italiani: la modifica del Patto di stabilità a favore della crescita, il superamento del Regolamento di Dublino, un regime interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno”. A tale proposito, ha spiegato ancora il premier nel suo post, “occorre sostenere gli investimenti, a partire da quelli ambientali e sociali nell'ottica di uno sviluppo sostenibile che dia nuovo impulso al mercato del lavoro italiano, evitando un'impostazione di bilancio pro-ciclica non adeguata alle prospettive economiche del continente”.