Conte si è dimesso: subito le consultazioni

Il governo Conte è finito: l'ormai ex premier, dopo l'acceso dibattito di tre ore e mezza andato in scena al Senato dopo il suo discorso, è salito al Colle per rassegnare le proprie dimissioni direttamente nelle mani del Presidente della Repbblica, Sergio Mattarella. Si chiude così, al termine di una giornata intensa per tutta la politica italiana, l'esperienza del paventato “governo del cambiamento”, durato in tutto 14 mesi e agognato per tre, tra marzo e giugno 2018. Il Capo dello Stato, al momento, non ha potuto far altro che prendere atto delle dimissioni del premier e indire le consultazioni già a partire dalla giornata di domani, a partire dalle ore 16 in Quirinale. La giornata clou sarà quella di giovedì, quando è previsto l'incontro con il Partito democratico (alle 11), la Lega (alle 16) e il Movimento 5 stelle (alle 17).

Le dimissioni

Va in archivio, dunque, una delle giornate più dure che la Repubblica ricordi, con un discorso durissimo del premier indirizzato al suo vice che ha innescato la crisi, Matteo Salvini (che ha replicato in maniera altrettanto decisa), e un dibattito che ha portato i vari partiti a dire la loro sui 14 mesi di governo, criticato dalle opposizioni, divise a loro volta tra chi sostiene la necessità di un voto subito e chi di procedere alla formazione di un governo istituzionale. Un incontro breve ma risolutivo quello al Colle, con poche parole che hanno suggellato la fine di un'esperienza governativa mai sbocciata del tutto, con divisioni tangibili che, però, a detta dell'ex presidente del Consiglio non hanno impedito di conseguire qualche risultato importante. Di certo, ha più volte sottolineato Conte, la crisi ha impedito a tutte quelle riforme in procinto di essere realizzate di concretizzarsi del tutto. Il che, naturalmente, implica il loro accantonamento in attesa di capire se il prossimo esecutivo andrà a rispolverarle o meno.