Fase 2, Conte in Parlamento. Attacco M5s alla sanità lombarda: tensioni alla Camera e in Senato

Ira della Lega contro l'intervento del deputato pentastellato Ricciardi: seduta sospesa un quarto d'ora. Dopo Montecitorio il premier va in Senato

Non è passato inosservato l’attacco alla sanità lombarda da parte del deputato pentastellato Riccardo Ricciardi. Anzi, per certi versi, l’intervento del deputato ha sollevato più proteste del discorso del premier Conte, suscitando l’ira dei colleghi dell’opposizione di marca leghista. Scene decisamente da politica pre-Covid, visto che alcuni deputati, dopo aver manifestato il proprio dissenso con pugni sui banchi e urla contro Ricciardi, hanno accennato ad alzarsi per dirigersi verso il punto dell’Aula dove il deputato stava parlando: “Chi critica Conte – dice il parlamentare del M5s – propone il modello Lombardia, un ospedale da 21 milioni per 25 pazienti, ecco come sono stati spesi i soldi delle tasse e dei cittadini”. Parole che hanno suscitato l’ira dei leghisti e, al fine di evitare situazioni peggiori, il presidente della Camera Roberto Fico ha sospeso la seduta, impiegando il successivo quarto d’ora per placare gli animi ed evitare situazioni di cattivo esempio, comportamentale e anche in ottica anti-Covid. Fin lì, si era svolta in un clima di relativa serenità l’informativa del premier Giuseppe Conte alla Camera, interrotto tre volte ma solo per pochi secondi.

Stesso copione anche in Senato, dove il Centrodestra insorge a seguito delle parole del senatore pentastellato Nicola Morra: “Nella Regione Lombardia evidentemente qualcosa non ha funzionato se circa la metà delle vittime sono concentrate lì, in un’area che ha dimostrato di non sapere affrontare una pandemia perché erano state fatte delle scelte di politica sanitaria per cui era stata penalizzata la sanità territoriale”.

Le contestazioni a Conte

Sono tre i passaggi del discorso del premier che sono stati contestati da parte del centrodestra, alle quali ha risposto un applauso del gruppo del M5S. Il primo passaggio riguardava la giustizia, in particolare il rallentamento dei processi durante il lockdown, cosa che tuttavia – ha detto Conte – non ha impedito il contrasto alle mafie e alla corruzione. Altre grida di disapprovazione si sono levate quando il premier ha parlato della lentezza con cui le banche hanno talvolta erogato alle imprese i prestiti garantiti dallo Stato e le ha invitate ad adeguarsi e ad essere più veloci. Altre contestazioni si sono verificate quando il premier ha citato la regolarizzazione dei migranti agricoli, colf e badanti voluta dal ministro Bellanova.

Il discorso del premier

Se il peggio è alle spalle lo dobbiamo ai cittadini che hanno modificato i loro stili di vita” E’ quanto ha dichiarato il premier Giuseppe Conte parlando alla Camera dei Deputati, sottolineando che ora, lo scopo principale è quello di “riavviare il motore economico e produttivo dopo aver superato la fase più acuta dell’emergenza ma la sfida è ancora difficile”.

“Con la stessa determinazione” usata nella fase  “ritengo possibile, anzi doveroso, compiere una scelta coraggiosamente indirizzata verso un rapido ritorno alla normalità. Siamo nella condizione di affrontare la fase 2 con fiducia e responsabilità“.

Fondamentale il rispetto delle misure di sicurezza

Il premier, inoltre, ha sottolineato che in questo momento è più che mai “fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza e ove necessario l’uso delle mascherine. Non è il tempo dei party, delle movide e degli assembramenti. Forse non tutti avrebbero allora (all’emergere dei contagi) assunto decisioni così sofferte suscettibili di incidere su alcuni diritti fondamentali, tuttavia dopo tre mesi esatti dal primo caso possiamo affermare in coscienza di aver compiuto la scelta giusta“.

Non possiamo fermarci in attesa di un vaccino

Nel corso dell’informativa alla Camera, il premier ha affermato che “il piano di monitoraggio ci consente di disporre un quadro dettagliato della curva epidemiologica che ci permetterà di intervenire con misure restrittive se in alcuni luoghi specifici ci saranno dei nuovi focolai, il rischio è calcolato, dobbiamo accettarlo, non possiamo fermarci in attesa del vaccino – ha aggiunto – Allungare le restrizioni avrebbe compromesso in modo irrimediabile il tessuto produttivo e sociale e in un ordinamento liberale e democratico la permanenza di misure così severe oltre il tempo necessario a invertire la curva del contagio sarebbe irragionevole e incompatibile con la Carta”.

I test sierologici e contact tracing

Il premier, inoltre, ha annunciato che dal 25 maggio partiranno i test sierologici, su base volontaria, che saranno su campione. Saranno anche implementati i test molecolari, arriveranno 5 milioni di kit con reagenti. Come ulteriore misura per il controllo dell’epidemia in questa fase due, il Contact tracing è “il secondo pilastro”, ha aggiunto. “Il governo ha introdotto una disciplina per realizzare la app Immuni nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza nazionale. Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione su questa nuova applicazione, i dati verranno usati solo per la tracciabilità del virus“. “Non confidiamo solo nell’autodisciplina dei singoli, abbiamo definito un articolato sistema di controllo degli andamenti epidemiologici – ha detto Conte -. Stiamo potenziando i controlli tramite test molecolari e sierologici. L’Italia è al primo posto per numero di tamponi per abitanti, fino ad oggi ne sono stati fatti 3,17 milioni”.

Azione costante per contrastare choc economia

“Siamo consapevoli che la riapertura non è sufficiente a riattivare il motore dell’economia e davanti allo choc serve un’azione costante, efficace dello Stato. Con il dl Rilanci abbiamo messo le basi per la ripartenza – ha aggiunto -. Il sostegno non è un obiettivo incompatibile con quello del rilancio”. Conte ha sottolineato la “procedura semplificata” per la Cassa integrazione e ha ringraziato il ministro Catalfo per l’introduzione del reddito di emergenza e ha citato la norma “introdotta dal ministro Bellanova” sulle regolarizzazioni degli stagionali. Abbiamo posto le basi per la ripresa”.

Il sostegno al turismo

Durante il suo discorso alla Camera, Conte ha annunciato il taglio dell’Imu per gli alberghi e ha lanciato un appello a fare le vacanze in Italia: “Scopriamo le bellezze che ancora non conosciamo”.

Il nodo banche

Tra i brusii provenienti dai banchi dei deputati, il premier ha affermato che il “sistema bancario può e deve fare di più per erogare i prestiti – ha sottolineato – si possono erogare prestiti nel giro di 24 ore”. “Non mi sfugge la gravità di questa crisi, testimoniata anche da gesti forti come la consegna delle chiavi da parte dei piccoli imprenditori. E’ una prova molto dura dalla quale ci rialzeremo in fretta se ognuno farà la propria parte”.

Il dl semplificazioni

Un altro punto affrontato dal premier durante l’informativa alla Camera è il dl semplificazioni. “Il compito della politica tutta è quello di elaborare un ampio programma di rinascita economica e sociale. Il primo tassello non può che essere una drastica semplificazione burocratica. A tal proposito stiamo lavorando a un dl che introdurrà molti elementi di novità per offrire all’Italia uno choc, in particolare sul tema delle infrastrutture – ha dichiarato -. Nel decreto ci sarà un iter semplificato su un elenco di opere strategiche con poteri derogatori ma senza che ciò faccia venir meno i controlli più rigorosi che assicurino piena trasparenza ed evitino infiltrazioni mafiose”. Le riforme legate alla semplificazione e all’innovazione “sono attese in Italia da anni e ci aiuteranno a rendere il Paese più attrattivo e dovranno accompagnarsi alla riforma dei tempi della giustizia civile e penale”.

Sciogliere i nodi

“Abbiamo di fronte un’opportunità storica possiamo sciogliere i nodi, le incrostazioni, che finora ci hanno impedito di introdurre un benessere diffuso per tutti i cittadini. Spetta a tutti noi trasformare questa emergenza in opportunità, non ci illudiamo che sarà una sfida facile ma il nostro impegno sarà massimo ma ci confort la consapevolezza che l’Italia è un grande Paese – ha detto Conte -. Il decreto sulle semplificazioni è la madre di tutte le riforme, è il momento della svolta. Se non riusciremo nemmeno ora nella semplificazione dubito che sarà possibile farlo in futuro, questa è l’unica riforma in grado di rilanciare la competitività“.

L’attacco del Centrodestra

L’intervento del deputato Ricciardi ha sollevato critiche anche dal resto dell’ala di Centrodestra. Parole che, secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “rispondono a una precisa strategia. Il M5s che viene usato per insultare dalla mattina alla sera l’opposizione così da impedire il dialogo; perché se voi litigate tra voi, non potete parlare anche con l’opposizione”. Rivolgendosi al premier, Meloni ha scagliato un’offensiva sul Decreto presentato in conferenza stampa in diretta nazionale: “Lei presidente è andato in Tv e ha presentato il suo decreto, ma il decreto non c’era ed è uscito dopo una settimana. Che immagine dà di sé lo Stato di fronte a imprenditori, a investitori internazionali. La credibilità così è nulla, come lo è con un decreto di 500 pagine. Se si vuole rilanciare la prima cosa è semplificare l’Italia”.

Ancora più esplicito l’attacco della capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini: “Confidiamo che il dl Rilancio sia diverso, non è una gentile concessione ma è doveroso che il Parlamento non si limiti a Odg e a emendamenti non onerosi. Noi abbiamo il dovere e il diritto di modificare gli errori e di indirizzare le risorse. Ma soprattutto del distanziamento enorme rispetto a questo governo, che prima andrà a casa e meglio sarà“.