Regionali, i poli di vincitori e vinti

Le elezioni europee dello scorso anno sembravano il preludio a una vittoria della Lega in Emilia-Romagna. Ma il 7% di scarto con la coalizione di centrosinistra non si è replicato alle Regionali di domenica scorsa, con il governatore Stefano Bonaccini (Pd) riconfermato alla regione contro la rivale della Lega, Lucia Borgonzoni. I risultati delle regionali riassettano gli equilibri anche a livello nazionale, inevitabilmente. Interris.it lo ha chiesto a Paolo Feltrin, politologo e docente dell'Università di Trieste.

Professore, dopo la vittoria del centrosinistra in Emilia-Romagna, si va verso il bipolarismo?
“È presto per dirlo e dipende da tante cose. In Emilia-Romagna non ha vinto Bonaccini, ma ha perso Salvini. Il leader della Lega ha provocato quella che sarebbe potuta essere una vittoria scontata. L'errore di Salvini è stato radicalizzare la campagna elettroale, producendo un assetto bipolare. In questo senso, la radicalizzazione del leader del Carroccio ha avuto come effetto che alcuni elettori M5S hanno votato centrosinistra. Se i 5 stelle avessero raggiunto almeno il 10%, avremmo avuto uno scenario diverso”.

Dice?
“Sì. Salvini ha, inoltre, fatto l'errore di eccesso di radicalizzazione, e una parte dell'elettorato di centro ha avuto paura che dell'estremizzazione di Salvini. Il fatto è che più si radicalizza più si tende a raccogliere i voti sulle estreme. Meno si radicalizza, più si crea uno spazio per il terzo posto. Di sicuro, in difficoltà è il polo Cinque Stelle perché non può fare il terzo polo. I 5 Stelle ora non vogliono andare al voto”. 

Quindi, si favorisce il bipolarismo radicalizzando?
“Più si radicalizza, più si favorisce la logica bipolare. Una strategia moderata di Salvini sarebbe quella rispetto all'Europa, come quella di entrare nel Parlamento Popolare Europeo. Ma la scelta di Salvini è rimarcare questa posizione estrema, e ciò comporta delle sconfitte. Laddove deve conquistare il consenso, Salvini deve fare i conti pagando il prezzo della sua radicalizzazione. I Cinque Stelle hanno avuto il loro momento, ma poi si sono ritrovati nel vicolo cieco”.

Secondo lei, si potrebbe andare a elezioni anticipate?
“In questo momento, le elezioni anticipate non possono essere fatte, perché è stato indetto un referendum il 29 marzo. Non è all'ordine del giorno. C'è da chiedersi come mai Salvini, se voleva le elezioni, abbia apposto le firme alla richiesta di referendum perché, se non ci fosse stato il referendum, non ci sarebbero stati i collegi elettorali e Salvini sarebbe andato alle elezioni. Quindi, viene il dubbio che lui voglia sfruttare consenso dalla sua posizione all'opposizione”.