Don Buonaiuto: “L'Italia deve avere a cuore il bene di ogni persona”

Queste persone non sono scappate perché non erano prigioniere“, è quanto ha detto don Aldo Buonaiuto, sacerdote dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e direttore del quotidiano online In Terris, intervenendo in diretta a TGcom24, durante la rubrica Dentro i Fatti, per parlare dei cinquanta migranti che, dopo essere stati accolti a Rocca di Papa al centro Mondo Migliore, si sono allontanati rendendosi irreperibili. 

Il sacerdote – che per trovare una rapida soluzione per i migranti che si trovavano a bordo della Nave Diciotti ha svolto il ruolo di mediatore tra il governo e la Cei – ha spiegato che i cinquanta migranti che si sono resi irreperibili lasciando il centro di accoglienza Mondo Migliore “forse non capendo molto bene le nostre leggi si sono allontanati per raggiungere altri Paesi europei. Questo nonostante mediatori linguistici e professionisti spieghino loro che se faranno richiesta in un altro dei 28, verranno riportati in Italia. Questo capita molto spesso con le persone di nazionalità eritrea, forse anche perché non si fidano molto“. 

Sollecitato da una domanda della conduttrice Elena Tambini che chiedeva come mai queste persone decidono di avventurarsi senza possedere i mezzi necessari in giro per l'Europa, don Aldo Buonaiuto ha ricordato che “l'avventura di queste persone inizia molto prima, quando a causa delle guerre, delle violenze e della fame, decidono di lasciare il loro Paese per raggiungere la Libia da dove poi tenteranno il viaggio di fortuna a bordo di quelle carrette del mare che li dovrebbero portare fino alle coste europee”

“Dobbiamo sempre mettere al primo posto il valore della solidarietà – ha concluso don Buonaiuto – Il nostro Paese deve avere a cuore il bene di ogni persona, senza speculazioni. Però è anche vero che l'Italia non può essere lasciata sola, anche l'Europa deve rispondere per i migranti”.