Il gelo dell'indifferenza uccide i più fragili

In base a una stima di Uecoop (Unione europea delle cooperative), sono più di 51mila i senzatetto a rischio freddo in Italia con sistemazioni precarie sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città. Per loro l'unica speranza sono i servizi di assistenza dei comuni, le associazioni di volontariato e le cooperative sociali che si occupano delle fasce più disagiate. L'abbassamento delle temperature crea una situazione ad alto rischio per chi non ha una casa o un rifugio – spiega Uecoop – dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una abitazione“.

Vita e morte di Pietro

Oltre cinquecento persone hanno preso parte alla messa in ricordo dei senza dimora che sono morti per la durezza della vita di strada. La celebrazione, riferisce l'Ansa, si è tenuta nella basilica dell'Annunziata: il mondo della solidarietà e i tanti volontari che aiutano chi vive per strada, si sono stretti attorno a tanti senza dimora in occasione dell'anniversario della morte di Pietro Magliocco: dormiva nella stazione ferroviaria di Sampierdarena: malato di polmonite, è morto la notte del suo ricovero in ospedale, l'11 febbraio 1993. Aveva 57 anni.

Il ricordo e la solidarietà

Magliocco è una delle prime persone conosciute dalla Comunità di Sant'Egidio durante il servizio serale a chi vive per strada. Con lui, sono state ricordate circa 120 persone morte negli anni per strada. Al termine della messa i senza dimora e i volontari di sono messi in fila per accendere una candela mentre venivano letti i nomi dei clochard morti negli ultimi anni come Nicholas, neonato rom morto bruciato nella roulotte dove dormiva. “Il problema- spiega all'Ansa Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant'Egidio di Genova – sono le diseguaglianze profonde che incontriamo nella nostra città, per cui un senza dimora ha un'aspettativa di vita di meno di cinquant'anni. Esistono molte risposte necessarie, ciascuno si può impegnare in gesti e iniziative di solidarietà, ma noi crediamo che la prima risposta sia la creazione di legami di fraternità e amicizia. Il ricordo e la preghiera sono parte di questa fraternità profonda”.

Identikit di un'emergenza

Dai dati Istat presentati da Uecoop risulta che più di 8 senzatetto su 10 sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Si tratta, riferisce Avvenire, di una fascia di disagio sociale che comprende i 300mila nuovi poveri i quali fra il 2016 e il 2017 hanno fatto superare all'Italia la quota di oltre 5 milioni di persone che vivono in miseria. Un panorama di difficoltà materiali e sociali nella rientrano anche 1,4 milioni di cittadini sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento. A fronte di situazioni di bisogno sempre più ampie, secondo Uecoop, emerge la necessità di un maggiore coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali e di assistenza che operano in Italia. In questo scenario “risulta strategico potenziare un sistema di welfare che valorizzi la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l'occupazione”,conclude Uecoop.