Baraccopoli a Montecitorio

Sarà inaugurata martedì  alla Camera dei deputati la mostra fotografica “Serie D. 7000 italiani nella baraccopoli di Messina di Federico Ficarra. Per l’occasione Montecitorio ospiterà un convegno, organizzato dalla deputata messinese Matilde Siracusano, che si terrà lo stesso giorno alle ore 12, alla sala Aldo Moro (ingresso Piazza del Parlamento, 25). Interverranno il sindaco di Messina, Cateno De Luca, il presidente del gruppo Forza Italia Camera, Mariastella Gelmini, il presidente del gruppo Fratelli d’Italia Camera, Francesco Lollobrigida, e il presidente del gruppo Lega Camera, Riccardo Molinari.

Costruzioni precarie

La mostra sarà aperta al pubblico nel Corridoio degli Atti parlamentari della Biblioteca della Camera dei deputati il 4 febbraio, dalle ore 14 alle ore 18, e dal 5 al 14 febbraio, dalle ore 10 alle ore 18. “Se volete vedere l’inferno fate un salto a Messina. Non troverete i gironi dei dannati ma gli ambiti, così la cruda burocrazia ha voluto chiamarli, di una delle più antiche e ancora esistente baraccopoli del nostro continente: la pesante eredità del terremoto del 1908 che ha distrutto il capoluogo peloritano- riferisce il Sole 24 Ore-. Un reticolato di costruzioni piuttosto precarie, malsane, coperte da eternit, visitate da topi e animali di ogni tipo, senza alcun servizio o quasi: in totale 800 ettari, distribuiti in vari punti della città, abitati dai dannati di questo pezzo di Sicilia”. Una situazione “indegna di un Paese civile“. In passato, in molti casi, i nuclei trasferiti nelle abitazioni hanno venduto la baracca ad altri nuclei familiari oppure l’hanno banalmente ceduta ai parenti.

La denuncia

“È inammissibile che nel 2020 possa ancora esistere una realtà come la baraccopoli di Messina”, afferma la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano. “Migliaia di persone e di bambini che ancora oggi vivono in situazioni di degrado inaccettabile, con fogne a cielo aperto, eternit ovunque, sporcizia e topi. Una vera e propria favelas nel cuore di una grande città del Sud. Un convegno ed una mostra possono solo provare a raccontare l’esistente. Noi con questa iniziativa vogliamo denunciare e chiedere, ancora una volta, l’intervento concreto e deciso dello Stato”. 

L'appello della Chiesa

“Per risolvere il problema della baracche a Messina tutta la comunità si deve fare carico della questione, penso che l’impegno ora deve essere di tutti e ci deve essere una coscienza civile maggiore”, spiega l’arcivescovo di Messina, Giovanni Accolla. Il messaggio del presule chiama a raccolta la città per annullare una vergogna che dura da 111 anni: dal terremoto del 1909 che rase al suolo Messina, rinata tutta in legno, compreso municipio, duomo e teatro. “Siamo ormai alla quarta generazione di baracche- riferisce QdS.it– . Dopo quelle in legno giunte con i soccorritori di Stati Uniti, Svezia, Prussia e Svizzera, ci furono quelle in muratura del periodo fascista, e le “casette ultrapopolari a uso provvisorio” del dopoguerra. Ma ancor oggi Messina ha 2.487 immobili da distruggere e i settemila cittadini che vi abitano dovranno trovare nuove case”. L'arcivescono ha ricordato che “molto spesso la politica ragiona solo con parametri economici“, mentre “l’emarginazione crea dissesto nella vita pubblica e focolai di disagio, emarginazione e degenerazione”.