Roma, chiesti 30 anni di carcere e confiscati 6 milioni al boss Gambacurta

Franco e Roberto Gambacurta erano stati arrestati a giugno del 2018 insieme ad altre 46 persone a Montespaccato

I carabinieri di Roma hanno confiscato 6 milioni di beni nella disponibilità di Franco e Roberto Gambacurta, arrestati a giugno del 2018 insieme ad altre 46 persone.

Il sodalizio Gambacurta

Il tesoro della mafia di Montespaccato – già Borgata Focaccia – confiscato dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Dda, contava 21 immobili, 7 aziende, 49 auto, 5 conti correnti e molti beni di lusso.

L’associazione, spiega il comunicato delle forze dell’ordine era capeggiata da Franco Gambacurta ed era “finalizzata ad una serie indeterminata di delitti aggravati dalle modalità mafiose”.

In particolare “usura, esercizio abusivo del credito, estorsioni, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita, intestazione fittizia di beni immobili, rapporti creditizi, attività economiche ed imprenditoriali, nonché di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla transnazionalità”.

Le condanne

Ieri la procura di Roma ha chiesto condanne per una sessantina di imputati nei confronti dei vertici e affiliati al clan dei Gambacurta attivi nella zona di Montespaccato, nella zona nord della Capitale, per un totale di oltre 544 anni di carcere.

Nello specifico, il pm Francesco Cascini ha chiesto per Franco Gambacurta, ritenuto il capo del sodalizio, 30 anni di reclusione. Per altri due leader del gruppo, Massimiliano e Roberto Gambacurta, sollecitati 26 anni di reclusione. Chieste anche dieci assoluzioni.