L'ora della fiducia per il Conte II

Grande attesa per l'ennesimo Conte-day, quello in cui il premier chiederà la fiducia alle Camere qualche giorno dopo aver prestato giuramento assieme ai ministri del neo-costituito governo giallorosso. Attesa non solo per sapere se la fiducia la incasserà ma anche per capire che cosa andrà a dire e quali punti verranno inseriti nel suo discorso che, giocoforza, dovrà essere la necessaria sintesi delle linee programmatiche delle due forze che compongono la maggioranza. Almeno in teoria. Di sicuro, al Parlamento Conte confermerà quella che sarà la linea del secondo esecutivo a sua guida, incentrata sull'europeismo, ribadendo alcuni concetti quali sviluppo, crescita e investimenti. A questo proposito, inevitabile un'attenzione particolare al tema della Manovra, forse il più urgente sul tavolo di Palazzo Chigi e della politica in generale. Certamente, un argomento che si bilancia con la linea pro-Europa dell'esecutivo.

Linea europeista

Ai parlamentari, inoltre, Conte dovrebbe spiegare se andrà a Bruxelles e se, come emerso in fase di trattative, parlerà all'Europa della revisione del Trattato di Dublino. Anche in questo senso, il tutto dovrebbe rientrare sotto l'egida della nuova veste dell'esecutivo italiano, più che apprezzato in ambito comunitario, cercando di smontare in parte la politica attuata finora dal Viminale puntando sull'aiuto dell'Europa per i rimpatri degli immigrati irregolari. Tutto nell'ambito di un dialogo che, come annunciato, verrà basato su “una critica costruttiva” al fine di ottenere “un'Europa più solidale, equa, giusta, vicina ai cittadini”. Un'impronta che ha già riscontrato qualche consenso: “Questo nuovo governo – ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian – sembra oggi più aperto nella sua dimensione europea, più determinato ad avere con la Francia delle relazioni positive, più aperto anche all'attuazione di dispositivi condivisi sull'immigrazione, siamo pronti a parlarne”.

Sicuramente, altri temi da proporre ai parlamentari riguarderanno il Paese in senso più stretto: dallo stop all'aumento dell'Iva fino alla riduzione delle tasse nell'ottica del “pagare tutti ma pagare meno”, fino al taglio del cuneo fiscale. Un sunto dei 29 punti programmatici comuni, necessari a fa funzionare l'ingranaggio e, nondimeno, che dovrebbero essere funzionali per l'ok alla fiducia.