La lettera di Conte a Salvini

La politica italiana vive un Ferragosto di fuoco. Il premier Giuseppe Conte pubblica un post su Facebook rivolto al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il casus belli è lo scontro sulla Open Arms, la cui nave ProActiva con a bordo 147 persone, dopo essere rimasta bloccata per quasi due settimane tra Lampedusa e Malta, si è diretta verso la costa italiana.  Questo nonostante dal ministero dell’Interno fosse arrivato il divieto ingresso in acque italiane, provvedimento che il ministro della Difesa Elisabetta Trenta non aveva voluto firmare – ammonendo che “”a politica non deve perdere umanità” e il Tribunale amministrativo del  Lazio ha sospeso il veto, in quanto violerebbe le norme internazionali. Le parole del presidente del Consiglio sono rispettose, ma risolute. La risposta di Salvini, in conferenza stampa a Castel Volturno dopo il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, è a sua volta un fendente: “Me lo dica in faccia. Le scelte del governo sono state condivise“.

 

La lettera aperta su Facebook

Caccia al consenso, strappi istituzionali, ossessione per i porti chiusi e collaborazione europea. Su questi temi  Conte fa capire al vicepremier che è finita la volontà di trovare una sintesi. Il presidente del Consiglio accusa Salvini di “un chiaro esempio di collaborazione sleale, l’ennesima, che non posso accettare”.  In un anno di governo le divergenze sul tema dell’immigrazione, per citarne uno, vanno avanti dall’agosto 2018. La misura si è colmata, per il presidente del Consiglio, quando  Salvini avrebbe “riassunto questa mia posizione” – l’invito a far sbarcare i minori a bordo di ProActiva – “attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti”. Una mossa di calcolo elettorale, per Conte. Prosegue: “Comprendo la ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula 'porti chiusi'. Sei un leader politico proteso a incrementare i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa”. Il premier poi insiste sull'importanza di agire insieme agli altri Stati europei sull’immigrazione. Rimarca il suo lavoro “contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico di maggiore rigore rispetto al passato”, sottolineando come sul caso Open Arms sia il suo approccio quello vincente: “Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano”. Conte torna alle stoccate. “Siamo agli sgoccioli di questa esperienza di governo” in cui “ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo”. “La tua foga politica e l’ansia di comunicare ti hanno indotto spesso a operare 'slabbrature istituzionali' che a tratti sono diventati veri e propri 'strappi istituzionali'”. Conclude, forse accennando alle recente richiesta di Salvini di ricevere “pieni poteri dagli italiani”: “Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l'associo a una enorme responsabilità”.

La replica di  Salvini

Da Castel Volturno il ministro dell’Interno non spara certo a salve. Riporta La Repubblica: “Confermo l’ossessione per i porti chiusi, glielo confermo: ho l'ossessione della sicurezza dei cittadini”. Poi è la volta della sua stoccata, con riferimento alle ipotesi di un governo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico per evitare le elezioni: “Le scelte del governo sono state condivise. Il cambio di rotta mi fa pensare ai preparativi per un governo con Renzi. Il gentile Conte me lo dica in faccia”.