Governo M5s-Pd, Rousseau ha detto sì

Per Rousseau è “sì”, e anche in larga misura: addirittura il 79% degli oltre 79 mila votanti è favorevole al governo Pd-M5s guidato da Giuseppe Conte. Il che non era affatto scontato, per storia dei partiti, per qualche marea delle ultime settimane e anche per divisioni ancestrali di vedute. Tutto superato però: il voto che ha tenuto il governo col fiato sospeso dalle 9 alle 18, va in archivio lasciando in eredità un nuovo esecutivo tutto da formare (senza Orlando, che si è chiamato fuori). Estremamente soddisfatto il leader M5s, Luigi Di Maio: “Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è unicum al mondo… Adesso si passa all'ultimo miglio, la squadra di governo che deve lavorare per migliorare la qualità della gente. Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che deve fare le cose giuste”.

Il voto

I destini della prossima legislatura sono passati nelle mani di Rousseau, la piattaforma telematica con cui il MoVimento 5 Stelle gestisce le varie componenti elettive e la partecipazione degli iscritti alla vita del MoVimento. Gli iscritti hanno risposto al seguente quesito: “Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”. Hanno votato gli iscritti con una certificazione di iscrizione di almeno sei mesi e gli aventi diritto al voto sono circa 115.372. Qualche problemino tecnico, dovuto probabilmente al flusso sempre crescente di votanti, non ha influito in modo rilevante sulla giornata di votazioni.

Record di partecipazione

Stando alle stime riportate dall'Associazione Rousseau, alle 11 risultavano oltre 29.000 votanti fra gli iscritti, arrivati a 79 mila (su per giù) alla fine della giornata: “Un record storico” ha scritto l'associazione, sottolieando un incremento del traffico telematico superiore di dieci volte rispetto alle votazioni per la scelta dei candidati alle elezioni europee. Interrogato dai cronisti, il capo del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha risposto interpellandosi alla “segretezza” del voto. Questa mattina, inoltre, il Movimento s'è riunito a Palazzo Chigi: oltre a Di Maio, all'incontro hanno partecipato i ministri uscenti, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, il capogruppo M5S in Regione Sicilia Giancarlo Cancellieri e Massimo Bugani. 

Primi intoppi

Dall'ora del lancio delle elezioni telematiche, la piattaforma ha presentato problemi di sovraccarico. Stando ai commenti sui social, molti utenti lamentano difficoltà nel voto. Anche Repubblica.it ha documentato problemi di caricamento della pagina online. Contrasti sono sopraggiunti anche riguardo alle due risposte. In un primo momento, infatti, il no era stato collocato prima del , poi l'ordine è stato invertito. Qualche costituzionalista, inoltre, ha espresso riserve in merito alla limitazione che il sistema online rappresenterebbe nei confronti del potere decisionale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Piattaforma affidabile?

Altre riserve riguardano la dubbia affidabilità di alcuni fra i 115.372 iscritti alla piattaforma e che possono votare: a tal proposito, i critici hanno fatto menzione dell'esito dell'attività ispettiva svolta dal Garante della privacy e resa nota lo scorso aprile con la quale si è reso noto che la piattaforma non garantisce né segretezza, né sicurezza del voto degli iscritti: nella sostanza, il Garante dichiarò che il voto poteva essere manipolabile. Qualche giorno fa, Il blog delle Stelle ha, tuttavia, rilasciato una nota, spiegando che la penale di 50.000 euro era relativa a una versione obsoleta della piattaforma e che oggi tutti i dubbi sulla sua presunta affidabilità sono stati fugati dal nuovo aggiornamento.