Di Maio su Autostrade: sì alla revoca delle concessioni ai Benetton

Nel 2010 siamo stati protagonisti, nel 2020 dobbiamo essere determinanti“. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, affida alla piattaforma social Facebook la sua prima dichiarazione dell'anno, riferendosi direttamente al decreto milleproroghe con una stoccata ai Benetton, principale azionista del gruppo Atlantia, che detiene l'88,06% del gruppo Autostrade per l'Italia: “Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni ai Benetton” ha affermato Di Maio. Il messaggio del ministro, che ai tempi del crollo del Ponte Morandi era vicepremier, conferma una linea precisa: “È crollato il ponte e non si sa di chi è la colpa, invece ogni dichiarazione sulle concessioni è diventata un attentato ad Autostrade” ha aggiunto. E, rispondendo a chi vede nella revoca una perdita di posti di lavoro, ha dichiarato: “Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perché non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte […]. Quei signori che non hanno mantenuto il ponte Morandi […] ora gestiscono 3 mila chilometri, bisogna riprenderci quella gestione e poi i dipendenti verranno chiaramente impiegati”. 

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Basta ai furbetti

Il Ministro ha ricordato come da oggi sia entrata in vigore “la norma che toglie finalmente la prescrizione. Abbiamo sempre detto che i furbetti non dovevano perdere tempo per farla franca e da oggi entra una legge che stabilisce un po' di fiducia tra i cittadini e le istituzioni” ha detto Di Maio, che ha promesso un “anno con più giustizia“, tema dirimente visto che, a detta del leader del MoVimento 5 Stelle, “c'è stata una crisi di governo dovuta proprio alla giustizia”.

Messaggio al MoVimento

Nel suo intervento, Di Maio non ha mancato di rivolgersi direttamente a componenti del MoVimento 5 Stelle: “Noi dobbiamo credere in quello che stiamo facendo, il 2020 sarà l'anno degli Stati generali, dobbiamo attrezzarci per diventare determinanti […]. Nel 2020 […] dobbiamo essere più strutturati. E per farlo dovremo essere compatti. A breve avremo anche i facilitatori regionali e poi a marzo, verosimilmente, ci saranno gli stati generali dove scriveremo la nuova carta di valori del M5S” ha sottolineato. Riferendosi al provvedimento che prevede il taglio dei parlamentari, cavallo di battaglia dei 5 Stelle, ha poi detto: “Ci sono alcuni parlamentari che non vogliono il taglio dei parlamentari perchè non sarebbero eletti. Penso che sei mesi in più, sei mesi in meno non cambia nulla, ma prepariamoci a questa campagna referendaria. Non ce n'era bisogno ma siamo pronti” ricordando come “non è vero che solo il 12%” dei parlamentari del M5S è in regola con le restituzioni, l'ultima l'abbiamo pianificata ad agosto o settembre, mancano gli ultimi mesi, ma se c'è qualcuno che è in ritardo o non ha restituito, io chiedo ai giornali che diano la stessa evidenza quando verranno date le sanzioni a chi non rispetta le regola”. Il Ministro ha voluto, così, fare chiarezza sulla questione rimborsi: “Molti giornali dicono che i parlamentari non versano i rimborsi […]. Noi siamo l'unica forza politica che taglia gli stipendi degli eletti e le versa per fini di bene”.