Conte: “La crescita? Serve la riduzione del debito”

E'un messaggio forte e chiaro quello che il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte lancia dal palco dell'Assemblea annuale dell'Ania, Associazione nazionale imprese assicuratrici. Il punto di partenza sono i dati occupazionali dell'Italia: “Secondo l'ISTAT, il tasso di occupazione a maggio è salito al 59%, non accadeva dal 1977, cioè da quando sono disponibili le serie storiche di questo indicatore. Sono altrettanto significativi – ha detto Conte – il ritorno ad una base occupazionale di 23 milioni e 387 mila unità, il calo del tasso di disoccupazione finalmente attestatosi al di sotto della doppia cifra, la discesa del tasso di disoccupazione giovanile, l'aumento dei dipendenti stabili in misura maggiore di quelli a termine in valore assoluto, a conferma di un trend costante proprio a decorrere dall'entrata in vigore del decreto-legge Dignità”. Parole chiare che esprimono la parziale soddisfazione del premier.

Il nodo della crescita strutturale 

Nel corso del suo intervento però Conte ha palesato anche le storiche difficoltà economiche del Paese. “Non sfugge al mio Governo l'esigenza di affrontare alla radice le cause strutturali che stanno frenando da molti anni la dinamica della produttività italiana”. In che modo? Grazie ad una “più efficace sinergia tra politiche pubbliche e mondo imprenditoriale”. Il problema di fondo rimane, dunque, la crescita del Pil. “Il valore di PIL prodotto per addetto si colloca, nel nostro caso, ad un livello inferiore a quello delle altre maggiori economie continentali: è un indicatore cruciale – ha affermato Conte – che, oltre a rendere chiari i motivi per cui negli ultimi dieci anni l'Italia è cresciuta mediamente di un punto percentuale al di sotto dell'Eurozona, rende l'idea anche delle potenzialità di crescita attuali”. 

L'azione governativa e la scelta del nuovo ministro degli Affari Ue

Il presidente del Consiglio dei Ministri ha tracciato il percorso sul quale si deve muovere l'esecutivo per ridare slancio all'economia italiana. “La strategia di politica economica del Governo è fondata sulla progressiva riduzione del debito pubblico, condizione necessaria per ogni prospettiva di crescita”. E ancora: “L’obiettivo della stabilità finanziaria, però, viene rafforzato non con misure recessive e di rigore, ma se si procede di concerto con un recupero convinto del rapporto di fiducia fra istituzioni e cittadini, unitamente alla piena sostenibilità sociale delle misure di politica economica, a una riforma organica del sistema fiscale e a una congrua riduzione del cuneo fiscale”. Senza dimenticare la preoccupante questione demografica: “La popolazione residente in Italia al 31 dicembre dello scorso anno si è contratta per il quarto anno consecutivo, mentre sul fronte delle nascite, ahimè, si è registrato il dato più basso dall’unità d’Italia. La crescita demografica è un obiettivo da non trascurare, anche in forza del suo stretto legame con la crescita economica”. In chiusura Conte ha accettato la proposta del vicepremier Matteo Salvini sulla nomina di Lorenzo Fontana come titolare del Ministero del Affari Ue. “Sono ben lieto di accettare la proposta di Salvini”, invece al Dicastero per la Famiglia, in sostituzione di Fontana, andrà la leghista Alessandra Locatelli