Conte: “Autonomia? Siamo in dirittura finale”

E'stata risolta l'intricata questione che nelle ultime 24 ore ha avvolto il governo e fatto temere la sua caduta. A certificare che la notte ha portato consiglio ai due schieramenti al governo è stato il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa, fatta al termine del vertice sulle autonomia differenziata chiesta da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio

È un Conte visibilmente sereno e soddisfatto quello che si presenta di fronte a telecamere e taccuini. “Sono lieto di annunciare che nel vertice di oggi sono stati compiuti significativi passi avanti, ieri tutto il pomeriggio l'ho dedicato a lavorare”. Non poteva essere altrimenti viste le scintille che hanno messo in serio pericolo la tenuta dell'esecutivo.  Il tema principale all'ordine del giorno, come noto, era l'autonomia regionale. “Abbiamo compiuto passi avanti, siamo in dirittura finale, settimana prossima ci sarà un altro incontro e confido si stia aprendo la finestra per portarlo in Cdm. Ho preso un impegno, sancito dal contratto di governo, e quando prendo un impegno io lo porto a termine”. Conte ha anche specificato: “Il disegno di autonomia differenziata si sta realizzando con le garanzie di realizzare un progetto costituzionale per la prima volta, ma senza che questo possa recare danno alle altre Regioni. Non vogliamo una Italia frammentata nelle chance, nelle opportunità”. Uno dei punti più critici fra Lega e Movimento 5 stelle era quello inerente alla scuola. “Il modello della scuola è fondamentale, non può essere frammentato” perché su questo modello “si radica la formazione dei bambini, la nostra identità. E' chiaro che non possiamo pensare che l'autonomia significhi frammentare questo modello”. Il punto di svolta è rappresentato dalla soppressione dell'articolo 12 del progetto legislativo. Soddisfatto il segretario all'Istruzione Salvatore Giuliano che all'uscita dal vertice ha commentato: “Non ci saranno concorsi regionali, sono state riconosciute prerogative che erano già ad appannaggio delle Regioni. Resta il vincolo di permanenza, per le nuove assunzioni, di 5 anni e che era già scritto nella legge di bilancio”.