Papa Francesco prega per i media: aiutino a sopportare questo tempo

Nella celebrazione quotidiana della messa a Santa Marta il Pontefice ricorda la verità che rende liberi

Papa Francesco a Santa Marta - Foto © Vatican News

“Questa mattina voglio pregare per coloro che lavorano nei media, perché la gente non si trovi isolata e perché ci sia sempre informazione per sopportare questo tempo di chiusura”. Un pensiero per i giornalisti, quello di Papa Francesco, anche loro sempre in prima linea in questi giorni, per raccontare in diretta, dai principali “campi di battaglia”, i racconti e le testimonianze di un periodo che difficilmente sarà dimenticato.

Essere cristiano oggi

L’identità del discepolo è stato poi l’argomento del passo del Vangelo di oggi. La Chiesa, oggi primo aprile, fa ascoltare un passo del capitolo di Giovanni. una discussione forte tra Gesù e i dottori della legge. A loro Gesù spiega il significato della vera identità. “Un discussione tra i dottori della legge e Giovanni che cerca di avvicinarsi a loro per chiarire la propria identità. Gesù lo mette all’angolo per far vedere le proprie contraddizioni. una delle pagine più tristi del Vangelo ricordata per la bestemmia, la Madonna viene insultata. Ma parlando dell’identità, Gesù disse ai giudei che avevano creduto ‘Se rimanete nella mia parola siete davvero miei discepoli, conoscerete la verità che vi farà liberi’.

Rimanere nel Signore

Bisogna rimanere nel Signore e ciò non significa studiare e conoscere tutto, coloro che rimangono sono coloro che si sentono davvero discepoli di Gesù – sottolinea il Papa – . Tu se rimani nella parola del Signore sarai discepolo, se non rimani sarai solo uno che simpatizza con la dottrina, che fa tanta beneficenza, ha dei valori giusti ma il discepolato è la vera identità del cristiano che ci darà la libertà. Il discepolo è un uomo libero perché è nel Signore e si lascia guidare dallo Spirito Santo. il discepolo è un uomo della tradizione e della novità, un uomo libero, non soggetto a ideologie o dottrine della vita cristiana che possono discutersi. Cantiamo allo spirito e diciamogli che è un ospite dell’anima che abita in noi, ma questo solo se noi rimaniamo nel Signore. Chiedo al  Signore – conclude Francesco –  che ci faccia conoscere questa saggezza di rimanere in lui, di conoscere quella familiarità dello Spirito Santo che ci da la libertà, questa è l’unzione. Chi rimane nel Signore è discepolo, ha ricevuto l’unzione dello Spirito e la porta avanti. Questa è la strada per la libertà e la vita”.