Papa: “Tanti sono aggrappati ai barconi e fuggono da virus e ingiustizia”

Migranti, Centro Astalli: un bimbo di sei mesi è l'ultima vittima dell'indifferenza

rifugiati

“Oggigiorno troppe persone nel mondo sono costrette ad aggrapparsi a barconi e gommoni nel tentativo di cercare rifugio dai virus dell’ingiustizia, della violenza e della guerra”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio in occasione del 40° anniversario dalla fondazione del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs).

“I miei pensieri vanno specialmente ai tanti uomini, donne e bambini che si rivolgono al Jrs – prosegue il Papa – per cercare rifugio e assistenza. Sappiano che il Papa è vicino a loro e alle loro famiglie e che li ricorda nelle sue preghiere”. “Guardando al futuro, ho fiducia che nessuna battuta d’arresto o sfida, personale o istituzionale, potrà distrarvi o scoraggiarvi – dice ancora il Papa rivolto ai Gesuiti che si occupano dell’accoglienza ai rifugiati – dal rispondere generosamente alla chiamata urgente di promuovere la cultura della vicinanza e dell’incontro tramite la difesa determinata dei diritti di coloro che accompagnate ogni giorno.

Il ricordo del bambino di 6 mesi morto vittima dell’ingiustizia

Il Centro Astalli ringrazia Papa Francesco per le parole di incoraggiamento che ci ha inviato in occasione dell’importante anniversario. “Il Santo Padre ci richiama ancora una volta alle nostre responsabilità, alla nostra umanità. La pandemia non ci deve distogliere da questo”. Lo afferma padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commentando il messaggio del Papa al Centro dei Gesuiti per i rifugiati.

“L’ultima delle vittime della nostra indifferenza è un bambino di sei mesi – denuncia padre Ripamonti riferendosi alla vittima dell’ultimo naufragio nel Mediterraneo insieme ad altre cinque persone -. Opponiamoci alla logica di Caino. Esigiamo da chi ricopre ruoli istituzionali di essere all’altezza del compito affidatogli. Bisogna garantire il rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano. Lasciar morire, senza far nulla, coloro i quali cercano di raggiungere un posto sicuro nel mondo è il frutto amaro della logica dell’indifferenza e della cultura dello scarto. Da queste ci mette in guardia Papa Francesco. Uomini e donne di ogni fede reagiscano e fermino l’ecatombe”.

Fisichella, una messa in balisica con cento persone

Intanto è stato annunciato che Domenica 15 novembre alle ore 10.00, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco celebrerà la Messa in occasione della IV Giornata Mondiale dei Poveri, alla quale, a causa dell’emergenza Covid.
Saranno simbolicamente presenti solamente 100 persone in rappresentanza di tutti i poveri del mondo. Coloro che, in questo giorno, hanno particolarmente bisogno dell’attenzione e della solidarietà della comunità cristiana, oltre a dei volontari e dei benefattori”. Lo ha detto in una conferenza stampa il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, mons. Rino Fisichella. Le letture saranno affidate ad alcune persone che ogni giorno vengono assistite dalle differenti associazioni caritative.