Nuovi positivi a Codogno dopo la riapertura della zona rossa

Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: "Abbiamo una necessità spasmodica di mascherine"

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Il comune di Codogno, in provincia di Lodi

La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (comune in provincia di Lodi dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus) avrebbe causato nuovi casi di positività al virus Covid-19. Dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento – scrive il Corriere della Sera – negli ultimi giorni il trend nuovamente in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – ha commentato Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato”.

Mancano le mascherine

Intanto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, lancia l’allarme della mancanza cronica di mascherine a protezione dei sanitari. “Noi abbiamo una necessità spasmodica di mascherine; è la cosa di cui, giustamente, più si lamentano tutti”, a partire “anche dalla nostra medicina generale”, e di questo i medici di base “hanno ragione”, ha detto il presidente, assicurando che “stiamo cercando di recuperare mascherine, oltre anche a camici”, “superando anche in questo caso la burocrazia”. La difficoltà nel recuperarle, è dovuta anche al fatto, ha concluso, che nel proporre questo materiale, “su cento persone che si offrono, ce ne sono 95 che sono persone poco perbene che vorrebbero truffarci“.