TANTI AUGURI MISS RETTORE!

Una cosa è certa: gli anni ’80 non sarebbero stati la stessa cosa senza di lei. Biondissima, provocatrice, regina italiana della sperimentazione, aggressività e denuncia sociale: sì, è proprio lei, Miss Rettore. Spaziando dal rock al pop, con incursioni nella dance, Rettore (guai a chiamarla Donatella, come ribadiva nella canzone omonima), riesce a sdoganare temi bollenti per il tempo, come sesso, aborto, suicidio, con estrema naturalezza.

La bionda di Castelfranco Veneto spegne oggi 60 candeline, senza aver mai rinunciato alla musica e alla provocazione, in questi giorni è infatti impegnata in un tour estivo che la porta nelle piazze d’Italia. La passione per la musica dell’artista nasce da lontano, quando all’età di 10 anni mette su il suo primo complessino chiamato “I Cobra”, con i quali si esibiva nelle parrocchie cantando Caterina Caselli. Ma l’indole indisciplinata e ribelle esce presto allo scoperto: dopo la maturità si trasferisce a Roma per inseguire il sogno di diventare cantante.

Finalmente nel 73 fa da spalla al tour estivo di Lucio Dalla, e invide il suo primo singolo. Ma gli esordi anni ’70 sullo stile cantautoriale non le fanno fare il boom, nonostante una presenza nel ’74 al festival di San Remo. Dovrà aspettare il ’79, con la svolta rock per vedersi spalancate le porte dello showbiz: a darle il successo è Splendido Splendente. La strada è ormai aperta. L’anno dopo arriva l’album “Magnifico Delirio”, con la sfrontata Kobra.

Sempre in bilico tra kitsch, trash e genitalità la cantante riceve le attenzioni della coppia Elton John e Bernie Taupin che scrivono per lei Remember. Ma anche la censura punta il faro su di lei. All’inizio è inflessibile con Lamette, che con ironia inneggia al suicidio. Nonostante questo non riesce a fermare il suo successo, scrivendo pagine indelebili nella storia della musica italiana.