Sanremo: ecco chi ha vinto

Si è conclusa con il trionfo di Mahmood e la sua Soldi, davanti al favorito Ultimo (I tuoi particolari) e Il Volo con Musica che resta. la 96esima edizione del Festival di Sanremo, che ha visto la conduzione di Claudio Bisio, Virginia Raffaele e Claudio Baglioni, quest'ultimo anche direttore artistico della manifestazione. A Daniele Silvestri e Rancore il meritatissimo Premio della critica “Mia Martini”, quello “Sergio Bardotti” per il Miglior testo e per la sua Argentovivo, a Simone Cristicchi il premio per la Migliore interpretazione e quello per la Miglior composizione per Abbi cura di me. La classifica fino ai primi tre posti ha tutt'altro che convinto la platea, prodiga di fischi al momento in cui Loredana Bertè è comparsa fuori dal podio, in quarta posizione.

Gli ospiti dell'ultima serata, ennesima full immersion musicale, sono stati Eros Ramazzotti, con Luis Fonsi, ed Elisa. Presenze che chiudono un Festival interamente incentrato sull'internazionalità della musica italiana e che ha visto avvicendarsi sul palco artisti nostrani di fama mondiale, da Bocelli a Fiorella Mannoia, da Mengoni a Ligabue, Cocciante e Giorgia.

Calo di ascolti

Gli ascolti sono diminuiti rispetto all'edizione dello scorso anno, che aveva rappresentato un record. Ma sono stati, comunque, tutt'altro che un flop. Venerdì sera, nella puntata dedicata ai duetti, si sono registrati 13 milioni 32 mila spettatori, con uno share toccato alle 00.50 con il 51.3%, quando Claudio Baglioni ha premiato Motta e Nada per il miglior duetto. L'anno scorso la serata duetti aveva raccolto un ascolto boom con 10 milioni 108 mila telespettatori e il 51.1% di share. Si conferma dunque il calo rispetto alla scorsa edizione (-5 punti di share. In lieve aumento, comunque, l'ascolto medio rispetto alla terza serata (che aveva fatto segnare 9,4 milioni).

Le polemiche

Anche quest'anno, come già accaduto in passato, il Festival di Sanremo è stato condito da polemiche. Il primo a finire nell'occhio del ciclone è stato Claudio Baglioni. Ad inizio gennaio il conduttore e direttore artistico, in pieno dibattito politico per via dei quarantanove migranti bloccati in mare a bordo di una nave di una ong a causa della chiusura dei porti italiani e del rifiuto di Malta di farli sbarcare, ha affermato: “L’Italia è un Paese incattivito, dove consideriamo pericoloso il diverso da noi e guardiamo con sospetto anche la nostra stessa ombra”. E via alla piccata risposta del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: “Lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo”. Tanto rumore, ma già pochi giorni dopo si è tornati a parlare di musica, come è giusto che sia. “Questo non sarà un Festival politico, almeno non nell’accezione che si poteva pensare. Sarà un Festival che si basa sulle canzoni”, aveva assicurato lo stesso Baglioni per spegnere la polemica. Promessa mantenuta. E forse gli ascolti ci hanno guadagnato.