Maxi operazione antimafia tra Italia e Germania: 46 arresti

Mafia in Germania, i reati contestati sono: associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, corruzione aggravata

La mafia allunga i suoi tentacoli in Germania. E’ quanto risultato dall’operazione antimafia “Ultra” che ha portato all’arresto di 46 persone tra Italia e Germania. I reati contestati sono, a vario titolo: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, estorsioni, corruzione aggravata dall’aver favorito l’associazione mafiosa, detenzioni di armi da fuoco. L’operazione, condotta dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Enna, ha portato anche al sequestro di beni per oltre un milione di euro.

Mafia in Germania: almeno mezzo milione di affiliati

Sono aumentate, dall’inizio del 2019, le azioni di polizia contro i gruppi mafiosi in Germania. Qui i clan conterebbero circa 500.000 membri. Si tratta di famiglie e gruppi etnici, presenti in Germania da qualche decina d’anni. Vengono dal Libano, dalla Turchia, dall’Albania, dal Kosovo o dalla Cecenia. “Hanno in comune il fatto di essere sottoculture che rivendicano il loro sistema di norme e valori, rigettando categoricamente il sistema legale tedesco, vivendo da un lato, utilizzando i sistemi sociali tedeschi e, dall’altro, mantenendo un alto tenore di vita attraverso atti criminali”. Lo ha detto a Deutschlandfunk (una radio pubblica tedesca) Sebastian Fiedler, vicepresidente federale dell’associazione degli investigatori criminali tedeschi.

Polizia tedesca

Soldi alla mafia

Aveva fatto scalpore l’affermazione choc del quotidiano tedesco Die Welt, il quale lo scorso aprile, insinuò che i soldi di Bruxelles per fronteggiare il coronavirus sarebbero finiti nelle mani della mafia. “Dovrebbe essere chiaro che in Italia – dove la mafia è forte e sta adesso aspettando i nuovi finanziamenti a pioggia di Bruxelles – i fondi dovrebbero essere versati soltanto per il sistema sanitario”. E non “per il sistema sociale e fiscale”. Inoltre, anche in tal caso “gli italiani devono essere controllati da Bruxelles e usare i fondi in modo conforme alle regole”. Secca la replica del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che definì le accuse del Die Welt “un’affermazione vergognosa e inaccettabile”. Oggi, l’operazione dei carabinieri getta luce sulla radicata presenza della mafia in Germania e dei suoi rapporti con l’Italia.