L’ira di Federfarma sui farmacisti disonesti

Contarina: "Riscontrate irregolarità: questi farmacisti saranno cacciati da Federfarma. I fornitori hanno triplicato, quintuplicato i prezzi delle mascherine. Aumentate rapine e furti con scasso"

“Sta accadendo quello che non dovrebbe accadere in tempi di come questi, di guerra: i prezzi sono liberi e il prezzo lo fa il mercato e quindi in carenza di mascherine i fornitori, e sottolineo i fornitori, hanno triplicato, quintuplicato i prezzi delle mascherine alle farmacie”. E’ l’accusa che lancia Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma e Lazio e vicepresidente Federfarma nazionale, ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Mi è capitato – prosegue – di leggere una mail che diceva ‘purtroppo anche questa settimana il prezzo è aumentato del 16% per via della domanda e dell’offerta’. E non è solo una, tutte le fatture sono così. Laddove miracolosamente arrivino mascherine, che non ci arrivano più, quelle chirurgiche che prima costavano 20-50 centesimi ora costano 2,50 euro; le Ssp3 che costavano 2 euro ora costano 8-9”.

Controlli serrati

Non sono i farmacisti che speculano sul prezzo delle mascherine, ma i fornitori. Solo in 4-5 casi su 19mila sono stati riscontrate irregolarità e questi farmacisti saranno cacciati da Federfarma. Inoltre Federfarma si costituirà parte civile in un’eventuale processo contro di loro perché gettano fango su tutta una categoria che sta rischiando la vita. Siamo alla mercè del virus senza avere protezione da parte del governo. Purtroppo durante il Coronavirus dei rapinatori-sciacalli stanno colpendo le farmacie delle grandi città, sono aumentate rapine e furti con scasso”, conclude Vittorio Contarina. Tra il 16 e il 18 marzo scorso, solo nei quartieri romani di Centocelle e Tor Pignattara sono avvenuti cinque furti, tutti a danno di farmacie: vetrine ridotte in frantumi o saracinesche tagliate per portare via farmaci generici e fondo cassa.