L’accusa di una donna: dormo in macchina per sfuggire alle violenze di mio marito

Nel senese i carabinieri stanno indagando per capire le motivazioni di alcune segnalazioni

Continua il proliferare di litigi familiari, un problema che persiste da anni, ma che la convivenza forzata, dovuta al coronavirus, fa sentire sempre più. Un conto è vedersi in alcune ore del giorno, un’altra cosa è stare sempre insieme, chiusi in casa con il nervosismo che cresce e magari un po’ di intolleranza al carattere del convivente. In alcuni casi si finisce per litigare e non mancano, purtroppo, i casi di violenza sulle donne.

L’accaduto in provincia di Siena

Questa mattina in provincia di Siena una pattuglia di carabinieri della stazione senese intervenuta per accertare i motivi per cui una donna si era richiusa all’interno di un’auto. La donna ha riferito di essere stata percossa dal marito, così è stata visitata e trasportata dal personale del 118 presso il pronto soccorso di Nottola per accertamenti. Successivamente i militari hanno rintracciato il marito, che volontariamente ha proposto che potesse essere lui a lasciare la casa familiare per andare a riposare da un’altra parte per evitare ulteriori contenziosi. I militari immediatamente hanno informato il magistrato di turno di quanto accaduto. Già durante la notte la stessa donna, secondo fonti investigative, mentre era a casa di una sorella, aveva allertato i carabinieri di aver subito delle violenze da parte di un amico della sorella, raccontando che quest’ultimo avesse tentato di sfondare la porta della stanza nella quale si trovava. I carabinieri, però, arrivati sul posto, non hanno riscontrato ciò che la donna aveva raccontato, eppure la donna ha lasciato quella casa per poi essere stata trovata questa mattina che dormiva in macchina.

I centri antiviolenza

Per fortuna esistono e sono tutt’ora in funzione dei particolari ricoveri dove le donne vengono spostate in questi casi. Sono dei centri di accoglienza per le donne maltrattate, vessate o che abbiano subito atti di stalking, qui vengono messe al sicuro. Per quanto riguarda gli strumenti che hanno a disposizione queste donne, in caso di bisogno possono far riferimento al codice rosa o al codice rosso, oppure possono chiamare il 112 e a quel punto quel qualcuno potrà valutare la situazione.

Le dinamiche

Per le forze dell’Ordine non è sempre semplice interpretare le dinamiche di questi accadimenti. In alcuni casi, se non si sono già consumati episodi di violenza e se non è possibile una mediazione, ma le parti dimostrano di essere ragionevoli, uno dei due va a vivere da qualche altra parte e normalmente nella casa familiare ci rimane la donna. A seguito di querela, invece, potrebbe essere il giudice a vietare ad un coniuge di avvicinarsi al partner, obbligandolo all’allontanamento in modo da attuare una misura cautelare personale.