Zingaretti: “Così c'è rischio distruzione Paese”

Sull'Autonomia innanzitutto vediamo cosa accade perchè le parole sono molte i fatti vediamo. Poi il rischio è che per rimediare ad un danno catastrofico nel settore produttivo, dello sviluppo e del lavoro, si pensi di avanzare proposte di riforma che non sono Autonomia ma distruzione del sistema Paese e che ai fini dello sviluppo del territorio non porterebbero a risultati che ci si auspica”. Così il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria Pd, Nicola Zingaretti, ospite degli studi di una nota radio italiano, in merito al tema dell'Autonomia delle regioni.
Io sono favorevole – ha aggiunto ancora il governatore  – ad una Autonomia per far funzionare meglio l'Italia, non ad una Autonomia che punta a distruggere l'Italia, perchè dietro la parola Autonomia si possono nascondere diversi progetti. C'è il progetto dell'Emilia-Romagna e quelli del Veneto e della Lombardia, ci sono regioni che dicono di voler l'Autonomia sui porti”. “Noi – ha ribadito – abbiamo bisogno di un sistema Paese ed andremo al confronto in modo determinato, anche se vedo su questo tema un ritardo del nostro partito che negli ultimi anni non è riuscito con la tempra e l'attenzione unitaria ad affrontare in modo non subalterno la giustissima volontà di trovare un altro assetto allo Stato”. 

Rossi: “Rischio secessione ricchi farà tutti poveri”  

Inutile dire che stiamo parlando di un tema spinoso oltre che complicato visto che c’è di mezzo l’equilibrio dell’intero Paese oltre che il futuro di Roma, già in dichiarata sofferenza, che secondo alcune stime sarebbe destinate a perdere migliaia di posti di lavoro da qui a 10 anni. Proprio per questo, la nuova legge dovrà essere votata a maggioranza qualificata. Ovvero alla Camera da almeno 316 deputati e al Senato da 161 senatori. Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, riferendosi all'accordo sull'autonomia con alcune Regioni ha così commentato dalla sua pagine Facebook:  “Ora c'è il rischio della secessione dei ricchi: Lombardia, Veneto e Emilia. Ma alla fine saremo tutti più poveri“. Per il governatore “l'Italia non deve dividersi in staterelli, mettersi un vestito a toppe come Arlecchino: ha bisogno di un regionalismo temperato, cooperativo e collaborativo con lo Stato centrale, per risolvere al meglio i problemi dei cittadini che hanno gli stessi diritti”.

De Luca: “Percorso grave, sbagliato, inaccettabile 

Anche per Vincenzo De Luca, presidente regione Campania, il percorso messo in atto “è grave, sbagliato, inaccettabile per i contenuti che ha assunto in questi mesi e per gli elementi di confusione e contraddittorietà. Avviamo una campagna di resistenza contro l'avvio di un percorso potenzialmente devastante per il Paese”. “Stiamo decidendo in questi mesi il destino dell'unità nazionale e il destino del sud, non c'è ancora la consapevolezza necessaria della gravità di quanto si sta decidendo, distratti da mille idiozie della politica politicante. Non accetteremo – ha concluso – che si vada avanti se non si realizza prima una operazione di verità spiegando all'Italia la realtà dei conti. Nel centro nord le risorse pubbliche pro capite sono di quasi 15.000 euro, in Campania 10.800 euro“.